domenica 18 novembre 2012

I Mari della Preistoria nell' Era Mesozoica

ERA MESOZOICA
L'era Mesozoica (dal greco Meson = medio, e Zoon = vivente), o era secondaria, comprende un lasso di tempo di circa 165 milioni di anni e in questo periodo l'evoluzione geologica e biologica fù continua. In questo contesto avvennero importanti mutamenti geografici, si formarono nuovi mari e continenti e sorsero altre catene montuose, in Italia ad esempio si sono formate da roccie mesozoiche le Prealpi, le Alpi Dolomitiche, parte dell'Appennino, il Carso e le Murge. Infatti queste zone sono tutte calcaree. Le terre emerse erano tutte riunite in un unico supercontinente chiamato Pangea, che formava nella sua parte orientale un ampio golfo chiamato Tetide. Il Mesozoico si suddivide in tre periodi: Triassico, Giurassico e Cretaceo.

TRIASSICO (250/208 MILIONI DI ANNI FA)

Così chiamato per essere formato da tre tipi di terreni diversi, è caratterizzato da formazioni rocciose consistenti in spesse stratificazioni come scisti rossi e arenaria. L'attività vulcanica era molto intensa.
La vita nei mari era notevole e gli invertebrati ancestrali presenti subirono una forte diversificazione che portò alla scomparsa delle forme più primitive a favore di quelle moderne, simili a quelle attuali. In questi mari vi erano Protozoi come i Foraminiferi, i Radiolari, ma anche invertebrati come i Poriferi e i Coralli, Artropodi simili ad aragoste, Crinoidi ed Echinodermi. Ma gli animali protagonisti di questo periodo sono i rettili che non erano solo presenti sulla terraferma, ma popolaro anche i mari e gli oceani grazie alla notevole capacità di adattamento degli Ittiosauri, alcuni molto simili per convergenza evolutiva ai delfini. Successivamente apparvero anche i Plesiosauri dalle dimensioni enormi (5 - 6 metri).
I primi dinosauri, comparvero verso la fine del Triassico, probabilmente discendenti dagli antichi Arcosauri bipedi, come Lagosuchus, Euparkeria ed Eoraptor. Verso la fine del periodo comparvero anche i Sauropodi quadrupedi di piccola taglia.
Tra i dinosauri presenti in questo periodo possiamo citare il Coelophysis, un Celurosauro esclusivamente carnivoro con testa piccola, collo lungo e le zampe anteriori prensili.
Un giacimento Triassico che ben rappresenta la vita nei mari di questo periodo è il sito paleontologico italiano ubicato nei pressi di Besano, nel varesotto. Questo giacimento è famoso in tutto il mondo grazie al ritrovamento di un grande numero di rettili e pesci caratteristici dell'Era Mesozoica, perfettamente conservati negli strati rocciosi costituiti da dolomie micritiche bituminose, alternate ad argilliti. Questi strati rocciosi corrispondono a un episodio di sedimentazione euxinico (con scarsità di ossigeno) avvenuto in un avvallamento del fondo marino, poco profondo (70 metri circa). A nord era delimitato da una scogliera davanti alla quale vi era una stretta laguna di 20 o 30 metri di profondità. A nord di questa scogliera iniziava il mare europeo, un mare poco profondo. A sud il bacino di Besano doveva essere sul limite dell'immenso mare della Tetide. Tra i vari Rettili marini presenti in questo bacino vi erano: Askeptosaurus italicus, simile per forma ai coccodrilli, lungo circa 2 metri e abile predatore, Neusticosaurus edwardsii, simile ad una grossa lucertola con abitudine semiacquatiche, Ceresiosaurus lanzi, lungo più di 2.5 metri e temibile predatore, Mixosaurus cornalianus, ittioterigio che poteva raggiungere il metro di lunghezza, simile per convergenza evolutiva ai Delfini. Questo mare era altresì popolata anche da particolari tipi di rettili, i placodont i (es: Cyamodus hildegardis),animali provvisti di una dentatura formata da denti rotondeggianti, erano anch’essi temibili predatori che si cibavano di molluschi e di brachiopodi.
Tra i rettili terrestri ricordiamo il Macrocnemus bassanii, lungo circa 40 cm,veloce corridore che si cibava di piccoli rettili e insetti, e il Ceresiosaurus lanzi                          Ticinosuchus ferox, ritenuto un possibile progenitore dei dinosauri Sauropodomorfi. Ultimamente in questo giacimento è stato ritrovato un rettile fossile marino unico al mondo, chiamato Besanosaurus leptorhynchus, che con i suoi 5 metri di lunghezza è il rettile più grande e meglio conservato di tutto il Triassico. Sopra, Ceresiosaurus lanzi. Sotto, Tanystropheus longobardicus un altro rettile marino proveniente dalle scisti bituminose e noto come rettile "a collo di giraffa"
Tanystropheus longobardicus
 GIURASSICO (208/144 MILIONI DI ANNI FA)
L'inizio di questo periodo (così chiamato dalle montagne del Giura, in cui i terreni di questo periodo sono molto diffusi), è caratterizzato da un clima arido e caldo, ma importanti movimenti delle zolle continentali produssero verso la fine del periodo intensi cambiamenti climatici. Nei mari dominavano Ittiosauri e Plesiosauri, rettili marini carnivori e abili nuotatori dalle dimensioni spesso considerevoli. Oltre a questi animali i mari erano affollati da un grande numero di molluschi Cefalopodi come le ammoniti e da Gasteropodi, Bivalvi, Belemniti, Echinodermi, Crinoidi, Foraminiferi. I cieli erano dominati dai rettili volanti come i Pterosauri (Dimerphodon, Rhamporhynchus, Pterodactylus, etc.),mentre nelle terre emerse i padroni incontrastati erano i dinosauri. Quest'ultimi appartenevano a due gruppi ben distinti: Saurischi e Ornitischi. Il termine dinosauro deriva dalle parole greche Deinos = terribile e Saurus = lucertola e fu coniato nel 1841 dal naturalista inglese Sir Richard Owen, sebbene questi ultimi siano un gruppo monofiletico (cioè hanno un antenato comune).
Si suddividono in due gruppi in base alla diversa disposizione delle ossa del cinto pelvico, i Saurischi cioè quelli "con bacino da rettile" erano caratterizzati da un osso pubico rivolto in avanti verso il ventre, si suddividevano a loro volta in Teropodi, dinosauri carnivori come i Ceratosauri, gli Allosauri, ecc., e in Sauropodomorfi, quadrupedi vegetariani che includeva i più grandi dinosauri mai vissuti sul nostro pianeta, come ad esempio il famoso Brontosaurus, il Diplodoco, ecc. L'altro gruppo, gli Ornitischi, il cui nome significa "con bacino da uccello",avevano il pube diretto all'indietro verso la coda, parallelamente all'ischio. Si suddividevano a loro volta in cinque gruppi, ed erano erbivori: Stegosauri, caratterizzati da una curiosa fila di placche sul dorso, forse una struttura termoregolatoria (Stegosaurus); Ceratopi, dotati da un ampio scudo osseo posizionato sulla nuca e con corna aguzze; (Triceratops, Torosaurus); Ornitopodi, bipedi (Hypsilophodon, Iguanodon, Hadrosaurus, Corythosaurus, Parasaurolophus); Anchilosauri, supercorazzati, a volte con vere e proprie mazze ubicate sulla coda (Ankylosaurus, Gastonia, Euoplocephalus); Pachicefalosauri, erbivori bipedi che avevano un cranio rinforzato da placche e spuntoni ossei (Pachycephalosaurus, Stegoceras).
Verso la fine del periodo Giurassico l'evoluzione fece un altro passo molto importante, infatti nei cieli apparvero i primi uccelli primitivi, a questo proposito voglio ricordare brevemente come avvennero i primi ritrovamenti di questi primi esemplari così importanti dal punto di vista evolutivo. Nel 1860 un operaio che lavorava in una cava nei pressi del villaggio di Solnhofen, in Germania, spaccando un blocco di pietra fece una scoperta straordinaria, trovò una penna di uccello, perfettamente conservata e del tutto simile a quelle attuali. L'anno successivo (1861), in un'altra cava poco distante dalla prima venne ritrovato uno scheletro di un animale molto particolare, del tutto simile ad un uccello. Si trattava di un animale con dei tratti ancora rettiliani, grande all'incirca come un corvo, con una lunga e grossa coda, gli arti anteriori presentavano tre dita ben distinti, ciascuno delle quali terminavano con un artiglio ricurvo. Il cranio possedeva una mascella ossea provvista di denti, le ossa del bacino erano ancora molto simili a quelle dei dinosauri Saurischi e aveva lo sterno piccolo e carenato, ma presentava anche dei tratti simili agli uccelli attuali, infatti possedeva delle penne asimmetriche tipiche dei volatori, inoltre possedeva un osso, la furcola, che era formata dalle clavicole saldate assieme e l'alluce rivolto all'indietro. Esso usava le sue primitive ali probabilmente per planare da un albero all'altro. Lo studioso che per primo lo descrisse le diede il nome di Archaeopteryx litographica, nome che significa ala antica. Da allora altri esemplari sono stati ritrovati, contribuendo a dipanare altri dubbi evolutivi, e a tutt'oggi possiamo affermare che Archaeopteryx è l'anello di congiunzione tra i rettili e gli uccelli perché presenta caratteristiche peculiari delle due specie. I terreni del giacimento in cui sono stati ritrovati questi resti fossili appartengono al periodo del Giurassico medio. Nei calcari stratificati di colore giallo, che è ciò che rimane di un'antica laguna caratterizzata da acque tranquille e calde, dal fondo poco ossigenato, si sono fossilizzati anche i resti di altri vari organismi invertebrati marini, come ad esempio meduse, spugne, coralli, Echinodermi, Anellidi, Briozoi, Brachiopodi, Bivalvi, Cefalopodi, Gasteropodi, Crinoidi, Stelleroidi, Ofiuroidi ecc.. Ma anche Crostacei come il Mesolimulus walchii (fossilizzato a volte con le sue ultime impronte). In questo splendido giacimento vi si possono altresì rinvenire anche resti fossili di vertebrati sia marini che terrestri, ricordiamo a questo proposito pesci ossei e cartilaginei (razze e squali), tartarughe, Ittiosauri, Plesiosauri, Rincocefali, Coccodrilli, rettili volanti e dinosauri come ad esempio Compsagnathus longipes.

CRETACICO (144/65 MILIONI DI ANNI FA)

Nel periodo Cretacico o Cretaceo (il suo nome deriva da Craie, calcare bianco, caratteristico, affiorante in Francia, Germania, Gran Bretagna, Belgio), il clima era simile a quello del Giurassico, cioè caldo e umido, i livelli dei mari erano mediamente più alti di quelli attuali e con vaste aree sommerse. I dinosauri continuavano ad imperversare come veri padroni delle terre emerse, tra i carnivori più diffusi vi era il Tirannosaurus rex, mentre negli oceani vivevano rettili marini di dimensioni gigantesche, come il Mososaurus dalla lunghezza di 18 metri e dal peso di 40 tonnellate, o il Kronosaurus dalla lunghezza di 10 metri e dal peso di 7 tonnellate. Vi erano inoltre rettili particolari come l'Elasmosaurus dal collo formato da 71 vertebre e dalla lunghezza totale di 14 metri e dal peso di 3 tonnellate. Anche il gruppo delle tartarughe era rappresentato dal genere Archelon a cui appartenevano specie capaci di raggiungere una lunghezza di 4 metri. Nei mari poco profondi vivevano inoltre una grande varietà di organismi invertebrati, il cui gruppo più rappresentativo era costituito dalle Ammoniti, nelle più svariate forme. Vi erano pesci moderni (Teleostei), Belemniti, Bivalvi, Gasteropodi, Coralli, ricci di mare, Foraminiferi e Crinoidi. I cieli erano solcati da rettili volanti dall'apertura alare a volte gigantesche, come ad esempio il Quetzalcoatlus le cui membrane alari raggiungevano i 14 metri!! Nel periodo Cretaceo apparvero sulla terraferma le prime Angiosperme, ossia le piante con fiori protetti da corolla e calice, che diverranno in breve la vegetazione dominante, relegando le conifere in una posizione di secondo piano.
Alla fine del periodo vi fu una grave crisi biologica che vide la quasi totale estinzione di molti degli animali che avevano raggiunto una grande diffusione nell'Era Mesozoica, si estinsero i dinosauri, le Ammoniti, gli Pterosauri, gli Ittiosauri, i Mososauri, le Belemniti e gran parte dei coralli e dei Bivalvi mesozoici. Su questa estinzione di massa, esistono molte teorie (se ne conoscono un'ottantina) e altre forse se ne formuleranno in futuro, ma secondo alcuni studiosi si possono concentrare in due sole teorie: la teoria catastrofista, che considera la caduta di un enorme asteroide sulla terra, il cui impatto avrebbe sollevato una quantità tale di detriti e pulviscolo da oscurare il sole e da compromettere la fotosintesi clorofilliana, scatenando un effetto domino sugli organismi presenti, cioè morte delle piante, abbassamento della temperatura, morte degli animali erbivori e di conseguenza dei carnivori; a suffragio di questa teoria vi sono alcuni indizi. Nello Yucatan in Messico, sono state trovate tracce di un antico cratere sottomarino, provocato da un impatto con un asteroide, la cui dimensione e la data stimata corrisponde appieno alla fatidica scomparsa di fine Cretacico (65Milioni d'anni fa), rappresentata dal limite K.T. (Cretaceo - Terziario). Questa teoria è suffragata anche dalla presenza di iridio in alcune rocce presenti in vari giacimenti, infatti questo elemento raro è comunemente associato alla presenza o di una eruzione massiccia da parte di vulcani, oppure si rinviene nei pressi di crateri lasciati da meteoriti cadute sul nostro pianeta. Tuttavia però questa teoria non è da tutti accettata come la causa determinante della scomparsa di questi animali. Anche perchè i diversi gruppi si estinsero in tempi abbastanza lunghi, inoltre alcuni attraversarono indenni la presunta catastrofe.
Di contrappunto la teoria biologica considera un tempo più lungo intercorso alla fatidica data, e considera il fatto che la maggior parte delle famiglie di dinosauri erano già in declino da alcuni milioni di anni, infatti al momento della catastrofe su 19 famiglie ne rimasero solo 8, ridotte a soli 10 generi con 12 specie in tutto, oltretutto anche i rettili marini erano gia in declino, così come le ammoniti ed altri organismi marini. Questo spiegherebbe perchè molti gruppi di animali sopravvissero a questa estinzione (coccodrilli, tartarughe). Certamente la discussione rimane sempre aperta, forse ne sapremmo qualcosa in più in futuro, magari surrogati da qualche nuovo studio in proposito.
Un giacimento che rappresenta questo periodo è il sito paleontologico italiano di Pietraroia, in provincia di Benevento. Questo giacimento era già conosciuto nel 1798, ove il geologo Scipione Breislak segnalò la presenza di resti fossili di pesci, sulle pendici meridionali del massiccio del Matese. I sedimenti presenti in questo sito testimoniano quello che rimane di una deposizione bacinale di una piattaforma carbonatica. Nei 25 - 30 metri di spessore degli strati di calcare litografico, alternati a strati di calcare marnoso laminato, presenti in questo luogo, si rinvengono resti di vari organismi, quali: pesci Picnodonti (Coelodus),ed altri pesci, rettili come Chometokadmon fitzingeri e Costasaurus rusconii, anfibi Urudeli come ad esempio Albanerpeton megacephalum.
La vicinanza delle terre emerse è testimoniata dal rinvenimento di frustoli vegetali e da piante terrestri come Cicadali, Benettitali, Araucarie e dalla presenza di rettili terrestri (lucertole, rincocefali). Anni fa in questo giacimento è stato ritrovato il fossile del primo dinosauro italiano chiamato affettuosamente Ciro, ma il cui vero nome scientifico è Scvpionyx samniticus, appartenente al gruppo dei Celorosauri; la conservazione di questo reperto è tale che è stato possibile studiare i suoi organi interni, quali il fegato e le anse intestinali. Altri giacimenti molto importanti di questo periodo sono quelli ubicati in Libano, nei pressi di El Hakel. In questi siti paleontologici che risalgono al Cretaceo superiore, sono stati rinvenuti una grande quantità di organismi marini, quali Crostacei, Echinodermi, Cefalopodi, vermi, e stupendi pesci ossei e cartilaginei, rettili e anche vari vegetali. Questi organismi vivevano in un mare analogo a quello di qualsiasi mare tropicale attuale, circondato da basse terre emerse, con barriere coralline che creavano piccole lagune interne, caratterizzato da acque basse e calde. L'elevato accumulo di organismi presenti negli strati rocciosi, è dovuto quasi certamente a periodici avvelenamenti delle acque per l'eccessiva proliferazione di alghe tossiche (fenomeno di eutrofizzazione), che hanno causato la moria degli animali, che poi cadevano sul fondo privo di ossigeno, trovando le condizioni ideali per la loro ottimale fossilizzazione. Fra i fossili più caratteristici presenti in questo giacimento, possiamo citare le razze, sono ben sei i generi sino ad oggi rinvenute (Cyclobatis oligodactylus, C.major, C.tuberculatus, Rhynobatos primarmatus, Rhombopterygia rajoides, Libanopristis sp, Micropristis sp), pesci sega (Pristiophorus tumidens, Sclerorhynchus atavus), squali (Scyliorhinus sp, Pararhynchodon sp, Plicatolamna sp, Mesiteia sp), nonché tanti altri organismi ancora oggetto di studio. Riferimento, testo di: Luoni Ottavio - Biologia Marina.

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