domenica 18 novembre 2012

I Camini delle Fate (Turchia)


Nel fondovalle a ovest di Ürgüp ne sorgono a centinaia. Sono alte, esili piramidi scolpite nella roccia. Diverse porticine e finestre si aprono su più livelli. Come aperte da una mano fatata. Sono i cosiddetti "Camini delle fate".
Quando il sacerdote francese Guillaume de Jerphanion li osservò per la prima volta nel 1907 rimane estasiato. Come potevano gli uomini aver scolpito
tali strutture, un così fantastico schieramento di abitazioni? In realtà questa strana città è stata scavata dalle forze della natura, in seguito alle eruzioni di due vulcani, lo Hasan Dagi e l'Ercyas Daği, circa 8 milioni di anni fa.
Ceneri e lapilli ricoprirono allora tutto il paesaggio, formando ampie distese orizzontali di tufo chiaro. Le colate di lava sigillarono il tutto, fino a formare un solido substrato di basalto scuro.
Un paesaggio lunare.
Quando, alcune migliaia di anni dopo, il clima mutò e si fece più freddo e umido, violenti acquazzoni e piogge torrenziali spazzarono la zona, dando vita a corsi d'acqua veloci e potenti. Questi fiumi erosero il tenero tufo e originarono un fitto reticolo di valli incassate e ripidi versanti.
I processi erosivi continuarono a modellare il paesaggio, ampliando le gole e creando nuovi intrichi di creste e valli.
Tutto venne eroso e asportato; o quasi. Alcune porzioni del rilievo, ancora protette dal duro strato basaltico che le proteggeva, hanno resistito all'azione dei processi erosivi.
Ed è così che oggi, in queste straordinarie valli turche, si possono osservare centinaia di pinnacoli, alti fino a 30 metri, con un buffo tetto nero e piatto sulla sommità.
Numerosi colori decorano i versanti, rosso, giallo o bianco, legati alle diverse impurità (principalmente ossidi di ferro) presenti nei livelli di tufo. Ma non finisce qui.
Perché i contadini prima, monaci ed eremiti poi, adattarono questo surreale paesaggio per le loro esigenze di vita e scolpirono nella roccia vulcanica abitazioni e chiese.
Meravigliosi gli eremi e le cappelle intagliate nella roccia e riccamente affrescati. Oggi si possono visitare alcune di queste abitazioni, talora ancora abitate dai turchi perché confortevoli e adatte ai climi locali: in effetti queste case sono calde e prive di correnti d'aria nei periodi invernali, e fresche nelle lunghe giornate estive.

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