giovedì 28 febbraio 2013

Gli ultimi dati dello strumento Aquarius della NASA sulla salinità degli oceani

Immagine della: NASA/GSFC/JPL-Caltech.
L'animazione mostra il lavoro realizzato da Aquarius eseguito dal 25 agosto al settembre 2011. Immagine ad alta risoluzione
 Immagine del: NASA/GSFC /JPL-Caltech, ottenuta elaborando gli ultimi dati acquisiti da Aquarius, rilevati dal dicembre 2011 fino al dicembre 2012
La NASA ha pubblicato i dati completi, acquisiti nell'arco dell'ultimo anno, sui livelli di salinità presenti nella superficie dell'oceano tramite lo strumento Aquarius, ubicato a bordo del veicolo spaziale della Aquarius/SAC-D, relativi al periodo che va dal dicembre 2011 fino al dicembre 2012.

mercoledì 27 febbraio 2013

Helicoprion, il pesce chimera con i denti a spirale non era uno squalo

Fossile dei denti a spirale di un esemplare di Helicoprion. Riferimento: Smithsonian - National Museum of Natural History
Il nuovo esemplare di Helicoprion suggerito nell'ulimo studio che é stato pubblicato su Biology Letters. Immagine prelevata dalla National Geographic 
Varie ipotesi suggerite dai ricercatori nel corso degli anni sulle caratteristiche anatomiche dell' Helicoprion: Artwork © Ray Troll 2013, immagine prelevata dalla National Geographic.
 
Illustrazione artistica di Ray Troll realizzata in base agli ultimi dati acquisiti dallo studio pubblicato su Biology Letters.
I ricercatori hanno sempre sostenuto l'ipotesi che, il pesce antico che sfoggiava una lama simile a una spirale di denti seghettati, appartenesse alla famiglia degli squali, ma un nuovo studio suggerisce che in realtà faceva parte di un gruppo diverso ma intrinsecamente correlato.

martedì 26 febbraio 2013

Il Sole illumina la Costa Nord Orientale degli USA

La fotografia dell'Astronauta ISS034-E-48455, è stata acquisita il 14 febbraio 2013 tramite una fotocamera digitale Nikon D3S con un obiettivo da 400 millimetri fornito dall'esperimento della ISS Crew Earth Observations; le immagini e le analisi di laboratorio sono del Johnson Space Center. La foto scattata dall'equipaggio della Expedition 34 crew, é stata ritagliata e perfezionata per migliorare la qualità del contrasto. Il programma della Stazione Spaziale Internazionale supporta il ISS National Lab che aiuta gli astronauti a rilevare le immagini della Terra, ritenute di notevole importanza per gli scienziati, che le renderanno liberamente disponibili su internet per il grande pubblico. Altre immagini scattate dagli astronauti e dai cosmonauti possono essere visualizzate al Gateway to Astronaut Photography of Earth. Didascalia di William L. Stefanov, Jacobs/ESCG alla NASA-JSC. Riferimento: NASA EO - Northeastern USA Coastline in Sunlight

Osservando la superficie della Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), gli astronauti spesso notano i riflessi della radiazione solare sull'oceano e nei bacini interni d'acqua.

lunedì 25 febbraio 2013

Mercurio osservato da MESSENGER

NASA/Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory/Carnegie Institution of Washington, immagine ad alta risoluzione.
Questa immagine colorata di Mercurio è stata realizzata utilizzando le rilevazioni effettuate durante la missione della NASA, MESSENGER (MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry and Ranging), lanciata il 3 agosto 2004 che è stata progettata per studiare le caratteristiche e l'ambiente del pianeta Mercurio. Il 18 marzo 2011 è entrata in orbita ermeocentrica. Questi colori non sono quelli che percepisce l'occhio umano, ma sono stati prodotti in modo tale da diversificare la composizione chimica, mineralogica, e le caratteristiche fisiche esistenti tra le rocce che compongono la superficie di Mercurio. Gli obiettivi scientifici della missione consistono nello studiare la composizione chimica della superficie, la sua storia geologica, la natura del suo campo magnetico, la dimensione e le caratteristiche del nucleo, la natura dell'esosfera e della magnetosfera. Riferimento: NASA - Colors of the Innermost Planet

sabato 23 febbraio 2013

Il Bagliore della meteora di Chelyabinsk


Image Credit & Copyright: Marat Ahmetvaleev
La scia del meteorite che precipitò sulla Terra ad una velocità di 20 kilometri al secondo il 15/02/2013 venne osservata a circa 20-30 km sopra la città di Chelyabinsk in Russia, alle 9:20 del mattino, ora locale.

La forza di gravità misurata dai satelliti GOCE e GRACE

Worldwide gravity gradients from simulations. GOCE is now gathering data such as shown here to map Earth's gravity with unprecedented accuracy and spatial resolution. Credit: ESA

Improved Measurement of Earth's Gravity Field

Prima del lancio del Gravity Recovery Experiment della NASA e del satellite (GRACE) nel 2002, le informazioni relative al campo di gravità della Terra, per decenni, si sono basate sui dati provenienti dai satelliti geodetici (immagine a sinistra). GRACE ha permesso misure di gravità mensili 100 volte più precise rispetto ai modelli precedenti, permettendo agli scienziati di osservare come varia nel tempo e nello spazio il campo gravitazionale terrestre, come quello raffigurato nella mappa a destra, prodotto dopo soli 13 mesi di rilevazioni.
La gravità è una delle quattro interazioni fondamentali della natura (conosciute in fisica) che si riscontrano attraverso l'attrazione tra i corpi, che dipende dalla loro massa e distanza, secondo la legge di gravitazione universale enunciata da Newton nel 1687, e varia in relazione alla struttura geomorofologica del Pianeta.

Guida interattiva dell'Evoluzione Stellare


Chandra X-ray Center, Operated for NASA by the Smithsonian Astrophysical Observatory. Immagine ad Alta Risoluzione. Riferimento: Chandra Stellar Evolution
Questa mappa interattiva realizzata dagli astronomi che hanno analizzato i dati del Telescopio Spaziale, Chandra X - Ray Observatory, mostra le fasi dell'evoluzione delle Stelle.

venerdì 22 febbraio 2013

Scie di condensazione sopra il Portogallo e la Spagna rilevate da MODIS

Scie di condensa aeree sopra San Fancisco scattate dal Col. Chris Hadfield a bordo della ISS
Immagine NASA di Jeff Schmaltz, LANCE/EOSDIS MODIS Rapid Response. Didascalia di Adam Voiland, realizzata con la collaborazione di Patrick Minnis e Douglas Spangenberg. Strumento di rilevazione: Terra - Modis
Le scie di condensazione che si formano dietro gli aerei ad elevata altitudine, contrails, rappresentano uno dei segni più visibili dell'impatto umano sul clima.

giovedì 21 febbraio 2013

L'eruzione dell'Etna vista dall'Advanced Terra Imager (ALI) della NASA

NASA Earth Observatory image by Jesse Allen and Robert Simmon, using EO-1 ALI data from the NASA EO-1 team. Caption by Robert Simmon.
Dopo dieci mesi di quiete apparente, il vulcano Etna il 19 e il 20 febbraio 2013 ha eruttato con tre differenti esplosioni suddivise nell'arco di 36 ore.

L'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA)

L'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) è un progetto astronomico sviluppato in collaborazione tra l'Europa, il Nord America, l'Asia orientale e la Repubblica del Cile.
ALMA è un radiointerferometro astronomico all'avanguardia, che comprende uno schieramento di 66 radiotelescopi da 12 e 7 metri che osservano alle lunghezze d'onda millimetriche e sub-millimetriche. E' stato inaugurato il 13 marzo del 2013 sul plateau di Chajnantor a 5000 metri di altitudine nel deserto di Atacama, nel Cile settentrionale. ALMA offrirà la possibilità di studiare la nascita delle stelle nell'universo primordiale e di ottenere immagini dettagliate della formazione delle stelle e dei pianeti nell'universo locale. Il costo previsto è di circa un miliardo di dollari statunitensi. Riferimento: ESO - ALMA in Search of Our Cosmic Origin

martedì 19 febbraio 2013

Eruzione Etna 19-20/02/2013


 


 




Tremore vulcanico registrato il 19/02/2013 alle ore 13 - INGV Catania

 
Aggiornamento Etna e Stromboli, 19 febbraio 2013 dell' INGV Catania Nelle ore mattutine del 19 febbraio 2013, il Nuovo Cratere di Sud-Est dell'Etna ha prodotto un nuovo episodio di fontane di lava, il primo evento di questo tipo dopo quello del 24 aprile 2012.

Lo strato del limite KP-g in due differenti zone del Colorado

Lo strato che definisce il limite K-Pg nel Bacino di Raton in Colorado. The K-Pg boundary layer in the Raton Basin of Colorado, Courtesy Mark Ryan.

 
Queste foto rappresentano la 'pistola fumante' che definisce la scomparsa dei dinosauri: il limite KP-g é indicato dalla freccia gialla in cui é possibile vedere lo strato di iridio spesso 2,50 mm esposto 10 km a ovest di Trinidad in Colorado.

lunedì 18 febbraio 2013

Uno Smilodon attacca un Macrauchenia patachonica

Lo Smilodon populator, che poteva raggiungere i 450 kg di peso e i 3 m di lunghezza, comparve 5 milioni di anni fa nel Miocene e si estinse10.000 anni fa nel tardo Pleistocene, visse nel Sudamerica e Nord America.

Quali sono le differenze tra un Asteroide, Cometa, Meteoride, Meteora e Meteorite?

Flickr - Name that Space Rock
Differenza fra meteoroide, meteora, bolide e meteorite. Di Alessandro Gelagi (Geologo)
Gli asteroidi che avvicinano alla Terra. Riferimento: NASA/JPL-Caltech  
Asteroide
C
orpo roccioso relativamente piccolo, attivo, in orbita attorno al Sole.
Cometa
C
orpo celeste relativamente piccolo, costituito prevalentemente di ghiaccio a volte attivo, che può vaporizzare trasformandosi in un lampo di luce che forma un atmosfera di polveri e gas e, talvolta, una coda di polvere e/o gas.
Meteoroide  Frammento di dimensioni ridotte di una cometa o di asteroide che orbita attorno al Sole.
Meteora
Frammento di una cometa o di un asteroide (meteoride)
che entrando nell'atmosfera si incendia a causa dell'attrito e che vaporizzandosi assume le caratteristiche della 'stella cadente'.
Meteorite
Un meteoroide che supera l'atmosfera e impatta sulla superficie terrestre formando un cratere.
Dimensione e frequenza
 

Una volta l'anno circa, un oggetto delle dimensioni di un asteroide penetra attraverso l'atmosfera terrestre, generando un impressionante palla di fuoco che brucia prima di raggiungere la superficie. Ogni 2.000 anni circa, un meteoride delle dimensioni di un campo di calcio colpisce la Terra e provoca danni significativi nel territorio. Infine, solo una volta ogni qualche milione di anni, precipita un oggetto abbastanza grande tanto da minacciare le specie viventi. I crateri da impatto sulla Terra, sulla Luna e sugli altri corpi celesti rappresentano la prova di questi eventi. Le rocce spaziali più piccole, di circa 25 metri, bruciano quando entrano nell'atmosfera terrestre senza causare danni rilevanti oppure ne causano di modesta entità. Se un meteoroide roccioso più grande di 25 metri, ma più piccolo di un chilometro (poco più di 1/2 km) colpisse la Terra, causerebbe probabilmente dei danni ingenti nella zona circostante. L'impatto di un corpo celeste più grande di 1-2 chilometri potrebbe avere conseguenze in tutto il mondo. L'asteroide noto potenzialmente pericoloso è Toutatis che misura 5,4 km di diametro. In confronto, gli asteroidi che popolano la fascia principale tra Marte e Giove come Cerere, che ha un diametro di 940 chilometri, non costituiscono una minaccia per la Terra. Come viene calcolata l'orbita degli asteroidi? L'orbita di un asteroide viene calcolata trovando il percorso ellittico intorno al Sole che meglio si adatta alle osservazioni disponibili. Ciò significa che, il calcolo del percorso dell'asteoride che orbita intorno al Sole si ottiene quando, le previsioni dell'oggetto celeste che avrebbe dovuto apparire nel cielo, vengono più volte calcolate e confrontate con le posizioni in cui il corpo celeste è stato effettivamente osservato in relazione al tempo stesso. Poiché le osservazioni sono sempre più utilizzate per migliorare ulteriormente il calcolo delle rispettive orbite, in futuro avremmo modo con una determinata precisione, di calcolare l'esatta posizione dei corpi celesti. Riferimento: NASA - Asteroid and Comet Watch

domenica 17 febbraio 2013

Estimated Decomposition Rates of Common Marine Debris

National Oceanic and Atmospheric Administration US and Woods Hole Sea Grant US

L'asteroide 2012 DA14 visto dal Siding Spring Observatory, Australia

Credits: Dave Herald. Used by permission - European Space Agency
Fig.2 - Image courtesy of E. Guido/N. Howes/Remanzacco Observatory.
Image credit: NASA/JPL-Caltech 
Sul sito della NASA é stato pubblicato un breve video che mostra una serie di immagini animate effettuate dal telescopio del Siding Spring Observatory (Fig.2), in cui si evidenzia il percorso dell'asteroide 2012 DA14 che percorre la rispettiva traiettoria, da sinistra a destra, evidenziata in questo timelaps. L'asteroide con un diametro di 50 metri per 130 mila tonnellate, ha 'sfiorato' la Terra ad una velocità di circa 7,8 km/secondo, passando ad una distanza di 27680 chilometri, da sud verso nord. Le immagini sono state rilevate alle 09:40 PST (12:40 EST, o 17:40 UTC) il 15 febbraio 2013.

sabato 16 febbraio 2013

La meteora esplosa sugli Urali é stata la più grande degli ultimi cento anni

















 
Fig. 3 Le onde sonore a bassa frequenza propagate nell'atmosfera a causa dell'esplosione. CREDIT: isoundhunter Fig. 4 - L'impatto della meteora di modeste dimensioni che si é disintegrata il 15/02/2013 nella bassa atmosfera sopra la regione di Chelyabinsk negli Urali in Russia, é stato rilevato anche dai sismografi dell'U.S. Geological Survey.
Gli scienziati affermano che la meteora che è esplosa in Russia il 15/02/2013 (video: 1, 2, 3)  è stato il corpo celeste più grande che abbia mai colpito la Terra nell'arco temporale di un secolo.