lunedì 21 gennaio 2013

Necrolestes patagonensis, il mammifero sudamericano sopravvissuto all'evento Kp-g

Albero filogenetico semplificato che mostra il Necrolestes come un membro appartenente al gruppo dei Meridiolestida che vissero in sudamerica.  
Necrolestes patagonensis
Un squadra internazionale di ricercatori, tra cui lo scienziato John Wible del Carnegie Museum of Natural History, hanno risolto le relazioni evolutive del Necrolestes patagonensis, il cui nome si traduce in " grande ladro", riferendosi al suo stile di vita sotteraneo di scavatore.

Questo mammifero fossile, tanto dibattuto nel Sud America, è stato un enigma paleontologico per più di 100 anni. Ma la perseveranza scientifica, una recente scoperta fossile, e l'analisi anatomica comparativa hanno aiutato i ricercatori a descrivere correttamente la transizione evolutiva del Necrolestes avvenuta nell'arco di 16 milioni di anni. Questa scoperta anticipa inaspettatamente la linea evolutiva del fossile di 45 milioni di anni, dimostrando che questa famiglia di mammiferi sopravvisse alla estinzione che segnò la fine dell'era dei dinosauri. Questo è un esempio dell'effetto Lazzaro, in cui si trova un gruppo di organismi sopravvissuti molto più a lungo di quanto si pensasse originariamente. Collocare i Necrolestes nella documentazione fossile insieme ai suoi parenti, fonisce delle risposte sull'argomento attese da anni, ma ne crea delle altre, questo ci fa capire che c'è ancora molto da imparare sull' impatto globale che determinò l' estinzione di massa 65 milioni anni fa, e sfida le ipotesi sugli effetti ben documentati che si verificarono nella parte occidentale del Nord America, suggerendo e confermando la tesi che le conseguenze si avvertirono a livello globale.
L'articolo scientifico che risolve il mistero dei Necrolestes è stato pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences. Fin dalla sua scoperta effettuata nel 1891 in Patagonia, il Necrolestes è stato un enigma, uno di quegli animali che compaiono nei libri di testo con una foto e una nota, e la nota diceva 'non sappiamo cosa sia,'" dice il co-autore John Wible del Carnegie Museum of Natural History membro del gruppo che comprende anche altri ricercatori provenienti dall'Australia e dall'Argentina. Wible è noto per il suo lavoro sulle origini e le relazioni evolutive tra i tre gruppi dei moderni mammiferi placentati: (mammiferi simili agli esseri umani), i marsupiali (mammiferi come gli opossum), e i mammiferi che depongono le uova (come l'ornitorinco). Fino a qualche anno fa, il Necrolestes non poteva ancora essere definitivamente inquadrato nel gruppo dei mammiferi. Una Tac eseguita nel 2008 nella regione dell'orecchio, ha suggerito l' ipotesi sostenuta da un altro gruppo di ricerca che il Necrolestes era un marsupiale. Nel 2011 è stato scoperto un mammifero estinto, il Cronopio, questo rappresenta la svolta che ha permesso di risolvere il mistero. Scoperto dal co-autore Rougier in Sud America, il Cronopio appartiene ai Meridiolestida, un gruppo poco conosciuto di mammiferi estinti vissuti tra il Paleocene e l'inizio del Cretaceo superiore (100-60 milioni di anni fa) nel Sud America. Oltre ad aver scoperto delle notevoli somiglianze tra il Cronopio e il Necrolestes, in quanto sono gli unici mammiferi noti per avere dei morali monoradicolati - la maggior parte dei mammiferi hanno due radici molari. Questo ha dimostrato definitivamente che il Necrolestes non era né un marsupiale, né un mammifero placentare, di fatto era l'ultimo membro rimasto della specie dei Meridiolestida, che si pensava fossero estinti 45 milioni di anni prima.
"Se non avessimo scoperto questi fossili di Cronopio", dice Wible, "avremmo potuto giungere alla stessa conclusione a cui tutti gli altri erano arrivati - e il Necrolestes sarebbe rimasto sconosciuto."
Le i
mplicazioni evolutive dovute all'estinzione di massa che si concluse con l'era dei dinosauri determinarono la scomparsa dalla Terra di migliaia di specie. Gli scienziati, prima di questa scoperta, credevano che anche i Meridiolestida, il gruppo di mammiferi a cui appartengono il Cronopio e il Necrolestes, si fossero estinti insieme alle altre specie. Prima dell'identificazione definitiva del Necrolestes, si sapeva che sopravvisse all'estinzione anche il membro dei Meridiolestida, ma anche che la specie si estinse poco dopo, all'inizio del periodo terziario (65 milioni di anni fa). Il Necrolestes quindi é l'unico membro rimanente di un gruppo apparentemente estinto. " Questo rappresenta 'l'effetto Lazzaro per antonomasia", commenta Wible. "Come è possibile che questo animale sia sopravvissuto per un periodo così lungo senza che nessuno ne fosse a conoscenza ?"L'effetto Lazzaro è ben rappresentato dagli alberi di ginkgo, ritenuti estinti e riscoperti in Cina nel VII secolo.
I ricercatori ritengono che gli adattamenti sviluppati dai Necrolestes, come il fatto di essere dei bravi
scavatori, gli hanno permesso di sopravvivere per 45 milioni di anni in più rispetto ai suoi parenti. "Non c'è nessun altro mammifero sudamericano del terziario che si avvicina alle sue capacità di scavare gallerie, e vivere sottoterra", spiega Wible. "Deve essere stato ai margini di una nicchia ecologica che gli ha permesso di sopravvivere."  
 

Matteo Lamanna, paleontologo del Carnegie Museum, che ha condotto nel 1998 le spedizioni in Patagonia, concorda sul fatto che il Sud America è un Paese dove in futuro si effettuerano delle interessanti scoperte paleontologiche.  Riferimento: ScienceDaily - Pubblicazione Scientifica: PNAS - The Miocene mammal Necrolestes demonstrates the survival of a Mesozoic nontherian lineage into the late Cenozoic of South America.  

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