martedì 22 gennaio 2013

Un'intensa esplosione di raggi gamma investì la Terra nel 775 d.C.







 (Credit: NASA / Dana Berry)
Secondo una nuova ricerca condotta dagli astronomi Valeri Hambaryan e Ralph Neuhӓuser, la causa di un'intensa esplosione di radiazione ad alta energia che colpì la Terra nell'ottavo secolo, può essere attribuita a un'emissione di breve durata di raggi gamma. I due scienziati, che lavorano presso l'
Istituto di Astrofisica dell'Università di Jena, in Germania, hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista Royal Astronomical Society.
Nel 2012 lo scienziato Fusa Miyake riscontrò livelli elevati di isotopi di carbonio-14 e di berillio-10 negli anelli degli alberi relativi al 775 d.C., suggerendo che la Terra, nel 774 o 775, venne investita da un'intensa ondata di radiazioni. Il Carbonio-14 e il berillio-10 si formano quando la radiazione che viaggia nello spazio si scontra con gli atomi di azoto, che in seguito decadendo, riducono progressivamente la rispettiva concentrazione negli anelli degli alberi. La precedente ricerca ha escluso una esplosione vicina causata da una stella massiccia (una supernova), in quanto, durante le osservazioni non é stata rilevata nessuna traccia. Il Prof. Miyake ha considerato l' ipotesi di un brillamento solare, ma questi eventi non sono abbastanza potenti da causare l'eccesso di carbonio-14 che è stato misurato. In seguito a questo annuncio, i ricercatori hanno evidenziato un paragrafo scritto nella Cronaca Anglosassone (una collezione di annali), in cui si descrive la visione di un 'crocifisso rosso', osservato dopo il tramonto, il che suggerisce che potesse essere una supernova. Ma questo risale al 776, troppo tardi per spiegare i dati di carbonio-14 e rilevare altre prove.
Il
Dr. Hambaryan e il Dr. Neuhӓuser hanno un'altra spiegazione coerente con le misure registrate di carbonio-14 e l'assenza di altri eventi rilevati nello spazio. Essi suggeriscono che possono essersi scontrati e fusi insieme due buchi neri, due stelle di neutroni o di due nane bianche. Quando questo accade, parte dell'energia viene rilasciata sotto forma di raggi gamma, la parte più energetica dello spettro elettromagnetico che include la luce visibile.
In queste fusioni, l'emissione di raggi gamma è intensa ma breve, in genere della durata di meno di due secondi. Questi eventi ogni anno vengono osservati di frequente in altre galassie, ma, a differenza dei bagliori di lunga durata, in questi casi non è inclusa la luce visibile. Se questa è la spiegazione dell'evento celeste che si verificò nel 774/775, le stelle che si sono fuse sarebbero dovute essere più distanti di circa 3000 anni luce, altrimenti avrebbero causato l'estinzione di alcune specie sulla Terra. Sulla base delle misurazioni effettuate sul carbonio-14, Hambaryan e Neuhӓuser affermano che l'esplosione di raggi gamma abbia avuto origine in un sistema distante dal Sole tra i 3000 e 12000 anni luce.
S
e la loro teoria è vera, allora questo spiegherebbe perché non esistono tracce di una supernova o di un'evento aurorale. Altri studi suggeriscono che, possa essere stata avvistata, della luce generata durante l'emissione di brevi lampi di raggi gamma, ma questo fenomeno potrebbe essere osservato (o non osservato) solo per pochi giorni. Gli astronomi potrebbero anche cercare l'oggetto che 1200 anni fa causò la fusione di un buco nero, o delle stelle di neutroni lontane tra i 3000-12000 anni luce dal Sole, ma senza trovare il gas e la polvere caratteristica che rimane di una supernova.
Il
Dr. Neuhӓuser afferma: "Se l'esplosione di raggi gamma fosse avvenuta più vicina alla Terra avrebbe causato un danno considerevole alla biosfera. Ma attualmente un evento simile, avrebbe arrecato ingenti danni anche a migliaia di anni luce di distanza visto che la nostra società dipende da sistemi di comunicazione informatici sensibili a tali fenomeni. La sfida è ora quella di stabilire con quale frequenza, queste rare raffiche di radiazioni di carbonio-14 colpiscono la Terra. Negli ultimi 3000 anni (l'età massima di vita degli alberi) si è verificato solo un evento di questo genere. Riferimento: ScienceDaily 

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