giovedì 11 aprile 2013

L'Emisfero settentrionale si riscalda più velocemente rispetto all'Emisfero meridionale

Il grafico in alto mostra l'aumento costante della temperatura nell'Emisfero settentrionale e meridionale a partire dall'inizio del 20° secolo. Il secondo grafico mostra l'asimmetria del piccolo cambiamento nella temperatura interemisferica (ITA) fino al 1980. Grafico di Andrew Friedman, U.C. Berkeley.     


Fig.2. La circolazione oceanica globale  

L'Emisfero settentrionale si sta riscaldando più velocemente rispetto all'Emisfero meridionale, con valori di riscaldamento più elevati nella regione Artica, dove il ghiaccio marino e terrestre si sta riducendo.

Le proiezioni riporatate su CLIMATE CENTRAL, in un articolo dal titolo: "In Warming, Northern Hemisphere is Outpacing the South" indicano che, la maggior parte del riscaldamento è causato dell'influenza delle emissioni dei gas serra prodotti dall'uomo, è probabilmente nei prossimi decenni, questa tendenza riguarderà un'area più estesa.
Due nuovi studi spiegano le motivazioni di questa disparità, e le profonde conseguenze che ci potrebbero essere sulle pioggie tropicali. Questi studi sono stati pubblicati su Journal of Climate. Secondo uno pubblicazione "Interhemispheric temperature asymmetry over the 20th century and in future projections", scritta da un gruppo di ricercatori della UC Berkeley e dell'Università di Washington, l'Emisfero settentrionale ha mostrato tassi di riscaldamento in aumento dal 1980 rispetto all'Emisfero meridionale, in quanto, l'Artide ha una superficie terrestre maggiore rispetto all'Antartide, di conseguenza gli oceani si riscaldano più lentamente. Prima del 1980, la tendenza a lungo termine, prevedeva un aumento dei gas serra nel corso del 20° secolo, tuttavia, questa previsione non si é concretizzata a causa delle emissioni di aerosol di natura antropica che hanno raffreddato l'Emisfero settentrionale.
Il secondo studio, condotto da ricercatori del Potsdam Institute for Climate Impact Research, in Germania, attribuisce il riscaldamento dell'Emisfero settentrionale alle correnti oceaniche globali (Fig.2). Questi correnti marine che trasportano il calore da Sud verso il Nord Atlantico e il Nord del Pacifico, contribuiscono a riscaldare le rispettive Regioni.
La Corrente del Golfo, che scorre da sud-ovest a nord-est al largo della costa orientale degli Stati Uniti, è tra le correnti più note, che si generano a sud.Tra le molteplici evidenze che caratterizzano il riscaldamento globale, entrambi gli studi hanno scoperto che la differenza di temperatura tra i due Emisferi è aumentata dal 1980, e le proiezioni dei modelli climatici mostrano che il divario tra i due Emisferi continuerà ad accentuarsi per i prossimi decenni. Tra gli altri fattori, i valori della differenza di temperatura saranno direttamente proporzionali alle emissioni dei gas serra. Lo studio di Berkeley ha previsto che, se le emissioni proseguiranno sulla loro attuale traiettoria verso l'alto, la differenza di temperatura tra i due Emisferi potrebbe essere compresa, circa, tra 1,6 °C - 3 °C. Questo sarebbe sufficiente per alterare i modelli di precipitazioni tropicali, le conseguenze si ripercuoterebbero dalla coltivazione del riso in India fino alla Foresta Amazzonica.
Friedman e il suo co-autore, il professore di geografia John Chiang, hanno scoperto che l'Emisfero settentrionale si scalda ad un tasso relativamente elevato, per cui, le fasce tropicali che si formano vicino all'equatore, dove si scontrano gli alisei per formare imponenti temporali, potrebbero spostarsi verso nord, aumentando e prolungando periodi di siccità a sud.
Questa fascia tropicale in cui si hanno abbondanti precipitazioni è conosciuta come la, zona di convergenza intertropicale, o ITCZ, e la sua posizione influenza i modelli meteorologici in tutto il mondo, giocando un ruolo chiave nella stagione degli uragani che si generano nel Nord atlantico. Molti uragani che si formano lungo la ITCZ, inizialmente, si sviluppano come dei temporali.Variazioni medie della posizione della ITCZ, possono alterare drasticamente le precipitazioni nei Paesi Equatoriali. I cambiamenti stagionali nella regione della ITCZ ​​caratterizzano le stagioni secche e piovose nei tropici, mentre variazioni più durature possono provocare delle dannose inondazioni per alcuni, e periodi siccitosi per gli altri.


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