lunedì 8 aprile 2013

Le prime forme di vita sulla Terra proliferarono nell'acqua salata

Tratto di costa del Mar Morto. Foto di CarmelH - panoramio
Un altra veduta del Mar Morto. Foto di David Shankbone 
In un articolo pubblicato su ScienceDaily dal titolo "How Life May Have First Emerged On Earth: Foldable Proteins in a High-Salt Environment", il Professor Michael Blaber e il suo gruppo suggeriscono che, i primi 10 amminoacidi che si ipotizza esistessero sulla Terra circa 4 miliardi di anni, furono in grado di formare delle proteine ​​adattabili in un ambiente con un alto contenuto di sale (specie alofile).

Tali proteine ​​sarebbero state capaci di fornire l'attività metabolica per i primi organismi viventi che proliferarono sul pianeta tra 3,5 e 3,9 miliardi di anni fa.
I risultati dello studio di Blaber, ottenuti utilizzando tecniche investigative sviluppate nell'arco di 17 anni, sono stati pubblicati sulla rivista, PNAS "Simplified protein design biased for prebiotic amino acids yields a foldable, halophilic protein". I primi organismi viventi erano rappresentati da strutture microscopiche simili a cellule in grado di replicarsi e di adattarsi a condizioni ambientali estreme che caratterizzarono l'inizio della vita sulla Terra. Blaber afferma che: "Il paradigma attuale sulla comparsa della vita risulta riconducibile, in primo luogo, a quello dell'RNA formatosi in un ambiente ad alta temperatura". "I dati che stiamo sviluppando si indirizzano verso una prima proteina venutasi a creare in un ambiente ricco di sale."
La tesi ampiamente condivisa tra gli scienziati è che l'RNA, che si trova in tutte le cellule viventi, avrebbe probabilmente rappresentato le prime molecole della vita, ipotizzando un "primo RNA" visto e considerato il fatto che, l'origine dei sistemi viventi proviene da molecole non viventi. I risultati di Blaber indicano che, l'insieme degli amminoacidi prodotti da semplici processi chimici, contengono le informazioni necessarie per produrre delle proteine ​​complesse che supportano una "proteina-Qualsiasi".
Un altra teoria prevalente, sostiene  un ambiente ad alta temperatura (termofile), come i camini termici situati nelle profondità dell'oceano, potrebbero essere stato il terreno fertile per l'origine della vita. 
Senza la capacità di adattamento, le proteine ​​non sarebbero in grado di formare strutture precise essenziali per le funzioni che sostengono la vita così come noi la conosciamo. "Ci sono numerose nicchie in cui si può evolvere la vita", ha detto Blaber. "Per esempio, gli estremofili sono organismi che resistono alle alte temperature, elevata acidità, freddo estremo, pressione estrema a una quantità abbondante di sale e così via. Perché la vita possa esistere in tali ambienti, è essenziale che le proteine ​​siano in grado di adattarsi a tali condizioni."
Le c
omete e i frammenti di meteoriti, come quelli che di recente hanno colpito la regione degli Urali in Russia, hanno fornito elementi di prova che dimostrano la provenienza extraterrestre di amminoacidi sulla Terra. Tali frammenti, anteriori alla formazione definitiva della Terra, avrebbero trasportato i 10 amminoacidi prebiotici (prima che la vita), le cui origini stanno alla base della formazione del nostro Sistema Solare.
Esistono prove scientifiche a sostegno delle teorie dell'abiogenesi (la nascita della vita), compreso il periodo di tempo in cui si sono verificate (circa 3.5-3.9 miliardi di anni fa). La Terra si sarebbe formata da masse vulcaniche (l'inizio della formazione dei continenti), da oceani salati e laghi di acqua dolce, con una temperatura di circa 80 gradi Celsius, con l'atmosfera satura di vapori comprendente biossido di carbonio e azoto. L'ossigeno sarebbe venuto più tardi come un sottoprodotto della vita di piante verdi e dei batteri che emersero in seguito.
 

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