Lo Smilodon populator, che poteva raggiungere i 450 kg di peso e i 3
m di lunghezza, comparve 5 milioni di anni fa nel Miocene e si estinse10.000 anni fa nel tardo Pleistocene, visse nel Sudamerica e Nord America.
Aveva dei canini mascellari talmente lunghi - fino a 30 cm - da
essere costretto ad aprire la mandibola per più di 90 gradi, per poter colpire.
Tuttavia, diversamente da quanto si possa pensare, queste armi micidiali non
servivano per afferrare le prede (si sarebbero rotte a contatto con le ossa); a
questo scopo, lo smilodonte utilizzava la potenti zampe anteriori. Solo dopo
aver immobilizzato la vittima sul terreno, le sciabole entravano in azione,
uccidendola all'istante per dissanguamento. A differenza dei gatti moderni, e in
maniera più simile ai leoni, questo animale cacciava in branchi. (In realtà la
denominazione di "tigre" non è corretta, in quanto non è imparentato con i felini a noi
noti; la famiglia di appartenenza, Machairodontinae, non è imparentata
con nessuna specie di oggi).
Se dunque si collocava
al vertice della catena alimentare sudamericana, come ha fatto ad estinguersi?
La teoria più diffusa afferma che la causa principale sia stata l'invasione
umana del continente; ma c'è chi sostiene che i cambiamenti climatici,
dovuti alla glaciazione, siano stati sufficienti a provocarne la scomparsa.
L'ultimo periodo glaciale, noto come "glaciazione Würm", ha avuto fine circa
10'000 anni fa: le ripercussioni su foreste e praterie - il terreno di caccia
dei macairodonti - furono devastanti, privando questi predatori del componente
principale della loro dieta, ossia i grandi erbivori come il mammuth e il
milodonte. Più plausibilmente, fu l'unione dei diversi fattori la vera causa
dell'estinzione di Smilodon populator: la caccia indiscriminata da parte
delle tribù provenienti dall'Asia attraverso lo stretto di Bering aggravò le
conseguenze negative delle modifiche ambientali (benché i mammiferi del Nuovo
Mondo fossero sopravvissuti, già prima di allora, a diverse altalene
climatiche).
Di certo c'è che, prima di intenerire i cuori dei nostri
bambini con film d'animazione quali L'era glaciale, sfruttando delle simpatiche bestiole
preistoriche per la produzione del gadgeting più improbabile, dovremmo
riflettere se non ci convenga preservare le specie che ancora abitano il
pianeta Terra, in modo da poterle continuare ad ammirare in carne ed ossa.
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