I nostri sismologi in turno in sala sismica però avevano notato che le forme d’onda (sismogrammi) registrate non avevano le caratteristiche classiche di un terremoto: non erano riconoscibili delle chiare onde S, e anche le onde P avevano un inzio debole (emergente), cosa strana per un terremoto vicino di quella magnitudo. Si poteva pensare ad un evento artificiale, come uno scoppio di cava o un’esplosione sottomarina, spesso registrate dai nostri strumenti in molte regioni italiane.
Particolarmente utile si è rilevata la stazione sismica sottomarina SN1, ubicata al largo di Catania.
Le onde T viaggiano in una zona particolare del mare il cosidetto canale SOFAR (Sound Fixing and Ranging channel, “canale di fissazione ed oscillazione sonora”): uno strato di acqua nell’oceano in cui la velocità del suono è minima. Le onde sismiche generate da un terremoto vicino al mare sono trasmesse dal suolo all’acqua e rimangono intrappolate nel canale SOFAR, propagandosi a grande distanza senza una significativa attenuazione (a bassa frequenza). Per questo motivo terremoti lontani possono essere avvertiti dalla popolazione anche a notevole distanza, a patto di essere vicino alla costa, dove le onde T vengono trasmesse dall’acqua al suolo. L’energia portata efficaciemente nel canale SOFAR, una volta trasmessa alla costa va ad attenuarsi rapidamente e quindi è difficile che tremori vengano avvertiti lontano dal mare (dettagli tecnici possono essere trovati qui in inglese). Un caso analogo accadde in occasione del terremoto in Algeria del 2003 (M6.4) che venne avvertito bene lungo la costa della Liguria (si veda qui per i dettagli, in inglese).
Queste onde T, sicuramente anomale, non hanno tuttavia nulla che vedere con le onde di tsunami!
Nel primo caso si tratta di un’onda acustica (compressione), mentre un’onda di tsunami (che si propaga in superficie) è dovuta allo spostamento di un grande volume d’acqua e si tratta quindi di un anomalo moto ondoso del mare. Riferimento: INGV terremoti - Onde “anomale” in Sicilia?
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