lunedì 31 luglio 2017

Surriscaldamento globale e cambiamenti climatici amplificati nel Mar Mediterraneo

Osservazione della variazione di salinità effettuata nel Canale di Sicilia tra il 1992 e il 2017 a 400 metri di profondità.
Nella figura A sono evidenziate le varie misurazioni della profondità: nell'area gialla l'acqua é più profonda, nella rossa è ad un livello intermedio. Le frecce indicano la direzione della circolazione, l'area arancio indica una maggiore salinità. 
Il Mar Mediterraneo è un mare geograficamente marginale di media latitudine particolarmente sensibile al cambiamento climatico, come é stato dimostrato da due recenti studi pubblicati su Scientific Reports a cui hanno partecipato anche il CNR-ISMAR, la National Oceanography Centre (Noc) di Southampton (Uk) e l'Institut National des Sciences et Technologies de la Mer (Instm) di Salamboo (Tunisia): Schroeder K. et al., (2015), K. Schroeder et al., (2017). Il Canale di Sicilia è un punto di strozzatura che separa il mare in due bacini principali: il Mediterraneo orientale, che ha un fondale frastagliato dominato dal sistema della dorsale Mediterranea, e il Mediterraneo occidentale, delimitato dal canale di Sicilia e caratterizzato da ampie piane abissali.  Nello studio del 2017, Schroeder e i colleghi hanno analizzato i dati a lungo termine del canale della Sicilia (1993-2016), inerenti alle proprietà termoaline dell'acqua situata ad una profondità intermedia. I ricercatori hanno scoperto che la tendenza é caratterizzata da un aumento di temperatura e di salinità molto più intenso di quella osservato alle stesse profondità in tutti gli Oceani terrestri. Per ulteriori approfondimenti leggere il Comunicato Stampa del CNR.

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