sabato 1 luglio 2017

Tre parametri per monitorare l'attivià dei Campi Flegrei

Un nuovo studio pubblicato su Nature Chiodini et al., (2017), dimostra che la sismicità di fondo nei Campi Flegrei aumenta in relazione alla deformazione del suolo e alla concentrazione dei gas fumaroloci. L'aumento dell'attività sismica nel tempo è ampiamente correlata ai risultati delle recenti simulazioni ottenuti eseguendo la modellazione dell'iniezione di fluidi magmatici nel sistema idrotermale dei Campi Flegrei. Queste variazioni indicano che esiste un unico processo inerente all'incremento della pressione della temperatura del sistema idrotermale che controlla i segnali geofisici e geochimici nella caldera. I risultati dei ricercatori mostrano, quindi, che i dati sul monitoraggio della sismicità di fondo risultano essere un ottimo parametro per controllare l'attività vulcanica della Caldera. Le deformazioni della terra, la sismicità e le variazioni geochimiche sono osservazioni indipendenti, ma mostrano lo stesso schema temporale. Esse indicano quindi un processo unico che controlla la crisi in atto dei CFc. Ogni osservazione, in particolare il segnale sismico, ha un ottima correlazione con i risultati (massa dei fluidi iniettati e  temperatura) del modello termofluidodinamico e delle ripetute iniezioni di fluidi magmatici ad alta temperatura nel sistema idrotermale che alimenta le fumarole della Solfatara. Queste correlazioni sono rilevanti e sicure, in quanto i dati sismici, i dati geodetici e i rapporti tra CO/CO2 non sono stati utilizzati per limitare il modello numerico. 

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