venerdì 13 giugno 2014

Megamastax amblyodus, il più grande vertebrato marino del Devoniano

Questa ricostruzione di una fase predatoria ritrae un Megamastax amblyodus che cattura un pesce del Devoniano, il Dunyu longiforus. Paleo illustrazione di Brian Choo.
   
Il predatore dei mari soprannominato Megamastax amblyodus, che significa "grande bocca con i  denti smussati," si aggirava negli oceani circa 423 milioni anni fa, e utilizzava i suoi denti piatti per schiacciare i gusci.
Questa nuova specie sviluppatasi tra 416 milioni - 358 maf, definita dal ritrovamento di un fossile, dominava i mari durante il Devoniano insieme ad altri grandi predatori marini compreso il terrificante Dunkleosteus, un enorme pesce carnivoro che misurava 10 metri di lunghezza. Tuttavia, la maggior parte dei fossili provenienti dal Devoniano inferiore, o dal periodo Siluriano, erano di dimensioni ridotte, il più grande raggiungeva i 35 centimetri di lunghezza. Alcuni modelli climatici hanno suggerito che il Periodo in questione è stato caratterizzato da bassi livelli di ossigeno atmosferico, o ipossia. Secondo i ricercatori che hanno pubblicato lo studio su Scientific Reports - The largest Silurian vertebrate and its palaeoecological implications, i pesci marini in generale sono noti anche per essere meno tolleranti alle condizioni di ipossia rispetto agli altri invertebrati che vivono negli Oceani,  "Questo suggerisce che bassi livelli di ossigeno avrebbero imposto un certo grado di costrizione estrinseca sulla dimensione massima del corpo e sulla disponibilità di opportunità di nicchia dei primi gnatostomi, o vertebrati con mascella". Il Paleontologo dei vertebrati Brian Choo e i suoi colleghi che lavorano presso l'Accademia Cinese delle Scienze, hanno portato alla luce dei frammenti di mandibola e dei denti di un pesce fossilizzato nella formazione Kuanti situata in Cina. La mascella misurava circa 17 centimetri di lunghezza e conteneva due denti conici affilati e alcuni smussati. I denti smussati erano adatti per la frantumazione dei gusci duri, mentre i denti aguzzi  servivano per afferrare la preda. Secondo i ricercatori, questo predatore carnivoro può aver usato i denti per afferrare il pesce corazzato Dunyu longiforus, mostrato sopra nella ricostruzione paleo artistica realizzata da Brian Choo.

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