domenica 24 ottobre 2010

Uragano Sandy, esiste un nesso con i cambiamenti climatici e il riscaldamento della superficie degli Oceani ?

Immagine 1 - Questo grafico raffigura come l'enorme blocco di alta pressione sulla Groenlandia ha spostato Sandy lungo la costa est degli USA.
 

Immagine 2Struttura di un uragano:
Sezione verticale di un uragano maturo. I venti di un uragano nel centro della tempesta risultano leggeri (10km/h, cerchio blu), ma aumentano rapidamente fino a raggiungere un massimo di 50 km/h; dal centro (anello rosso) per poi cadere lentamente verso la parte esterna della tempesta (anello giallo).
 Dan Satterfield laurato in meteorologia (Fisica dell'Atmosfera) con un master in Scienze della Terra e 32 anni di esperienza come previsore e direttore meteo presso la CBS affiliata alla WBOC TV, scrive sul Blog dell' American Geophisycal Union (AGU) e spiega le relazioni con l'AGW, le cause e gli effetti dell' Uragano Sandy. Questo tipo di tempesta si potrebbe formare quasi certamente, anche su un Pianeta in cui i livelli di CO2 e del ghiaccio marino Artico risultano stabili. Accertato questo, chiunque affermi che Sandy è stato o non è stato causato dai cambiamenti climatici non lo capisco. Sulle cause di questo Uragano iniziamo con un'analisi: 1. Gli oceani sono più caldi di un secolo fa (1 °C), con temperature di 2-3 °C sopra la norma, queste misurazioni sono state rilevate al largo della costa orientale in quasi tutti gli ultimi mesi.
2. Il pianeta è un grado Celsius più caldo di un secolo fa, e questo significa che l'atmosfera nel suo complesso ha una quantità di vapore acqueo maggiore del 5-7% rispetto a 80 anni fa.
3. Il livello del mare è aumentato di almeno 30 cm nel secolo scorso; lungo la costa del Delaware e in Virginia, i litorali affondano: il livello dell'acqua in quelle zone è superiore di 18 centimetri rispetto a 60 anni fa. Quello che meteorologi come me e i climatologi stanno osservando è l' enorme blocco di alta pressione che si è generato sopra la Groenlandia. A ottobre e novembre gli uragani hanno cambiato la loro direzione dirigendosi verso l'Atlantico, a causa della diminuzione della latitudine del flusso della corrente a getto, ma il blocco sulla Groenlandia ha spostato Sandy lungo la costa est degli USA. Il percorso di Sandy è stato molto raro, in realtà quasi sconosciuto, soprattutto per questo periodo dell'anno. Il Dr. Jeff Masters ha pubblicato su questo argomento un ottimo post  motivando la rarità dell'episodio relativo a questo periodo dell'anno. Quindi ora possiamo affermare che la perdita del ghiaccio marino artico può essere un fattore cha ha contribuito a generare quel grande campo di alta pressione sopra la Groenlandia. Questo è stato confermato dalla ricerca della Dr. Jennifer Francis . (anche Andy Revkin sul New York Times ha scritto un buon post su questo argomento). Questo nucleo di alta pressione si sarebbe formato comunque? Sarebbe ridicolo supporre che questa grande perdita di ghiaccio dell'Artico avrebbe un effetto minimo sul clima di tutto l'Emisfero settentrionale. Questa affermazione sarebbe un'ipotesi straordinaria che va contro le leggi della fisica, sarebbero necessarie delle prove dettagliate.
L'aumento del livello degli oceani e delle relative temperature comprese quelle della superficie terrestre influiranno negativamente sull'uomo in modo graduale. Queste tendenza inciderà in futuro generando eventi improvvisi e catastrofici come inondazioni, uragani, ondate di calore e siccità. Mentre scrivo questo articolo sul blog dell'American Geophysical Union, 6.3 milioni di persone in 7 Stati sono ancora al buio ... Sul sito di climatologia Skeptical Science si affronta lo stesso argomento, riassumo brevemente l'articolo dal titolo. "L'Uragano Sandy e le relazioni con i Cambiamenti Climatici". L'uragano Sandy è stato caratterizzato da una tempesta senza precedenti, è arrivato sulla costa Nord orientale degli USA in ritardo e in modo anomalo rispetto alla stagione degli uragani, con una bassa pressione da record che ha generato di conseguenza, una tempesta da record. L'uragano aveva anche una maggiore energia cinetica rispetto a un ciclone tropicale con valori record di 222 miliardi Joule (l'equivalente di 3,5 bombe atomiche di Hiroshima, 'Little Boy') - e ha prodotto più energia degli uragani di cat. 5 come Katrina nonostante Sandy fosse solo di cat. 1, perché Sandy si è sviluppato su un'area più vasta. Dato questo evento senza precedenti, molte persone si sono chieste se l' impatto dell'Uragano è stato amplificato dal riscaldamento globale, e altre naturalmente cercano di negare qualsiasi nesso con i cambiementi climatici di natura antropica. In realtà la risposta a questa domanda è semplice: il cambiamento climatico causato dall'uomo ha amplificato gli effetti dell'uragano. Questo è il post di Andrew Freedman su CLIMATE CENTRAL, il quale afferma che gli scienziati non possono ancora rispondere con sicurezza alla domanda se è stato il cambiamento climatico ad aumentare le probabilità che si sviluppasse l'Uragano Sandy, poiché per trarre delle conclusioni certe necessitano dei mesi. Ciò che è già chiaro, tuttavia, è che il cambiamento climatico molto probabilmente ha amplificato l'impatto dell'Uragano rispetto a quello che sarebbe avvenuto in condizioni normali. Se questo fosse un procedimento penale, gli investigatori trattarebbero il riscaldamento globale come un probabile complice di un crimine. 
Dal Report che ha pubblicato il NOAA, si evince che la comunità scientifica internazionale è divisa su questo argomento: "Come potrebbe il riscaldamento globale cambiare l'intensità di un uragano, la frequenza e la pioggia? Nel novembre del 2006 la Comunità Scientifica Mondiale che studia i cicloni tropicali e le relative previsioni ha presieduto al vertice del 6° Workshop internazionale sui Cicloni tropicali, realizzato dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale a San Jose in Costa Rica, rilasciando una dichiarazione sulle relazioni tra le attività umane (origine antropica), i cambiamenti climatici e i cicloni tropicali, tra cui gli uragani e i tifoni. Questa è una sintesi della relazione: "Alcune pubblicazioni scientifiche confermano un forte aumento dell'energia dei cicloni tropicali, e un aumento della velocità del vento in alcune regioni nel corso degli ultimi decenni associato a temperature marine superficiali più calde. Altri studi riportano che i cambiamenti nelle tecniche di osservazione e le strumentazioni più sofisticate hanno permesso di rilevare maggiormente tali fenomeni che diversamente non sarebbero stati mai registrati. Esistono prove sia a favore che contro l'esistenza di una causa di natura antropica nei record dei cicloni tropicali avvenuti fino ad oggi (2006), tuttavia, non è possibile determinare attualmente una conclusione definitiva poiché attendiamo l'esito di ulteriori pubblicazioni Peer Reviewed. 

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