Stratigrafia sismica del Bacino Occidentale Ionico, estratto da Micallef A. et al., (2018). |
Aaron Micallef dell’Università di Malta e Angelo Camerlenghi
dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale -
OGS hanno scoperto una quantità considerevole di sedimenti che sono stati
erosi e trasportati da un alluvione catastrofica avvenuta 5,33 milioni
di anni fa. Prima di questo studio, si ipotizzava che l'alluvione
zancleana avesse nuovamente riempito il Bacino del Mediterraneo
determinando la fine della Crisi di Salinità del Mar Mediterraneo. Ora,
esistono prove che ovviamente dovranno essere confermate da ulteriori
indagini. La
crisi di salinità messiniana (MSC), che rappresenta il cambiamento
ambientale più improvviso su scala globale dalla fine del Cretaceo, è stata ampiamente
associata alla quasi totale evaporazione del Mar Mediterraneo. Rimane una
questione aperta e importante, il modo in cui le normali condizioni
marine sono state bruscamente ripristinate alla fine della MSC. In questo studio Micallef A. et al., (2018), pubblicato
su Scientific Reports, sono stati utilizzati i dati geologici e geofisici per identificare un corpo
sedimentario estensivo, sepolto e caotico, depositatosi nel bacino ionico
occidentale dopo i massicci sali messiniani e prima della sequenza
sedimentaria marina aperta del Plio-Quaternario. I ricercatori dimostrano
che questo corpo è coerente con il passaggio di un'alluvione catastrofica avvenuta nel
Bacino del Mediterraneo attraverso un passaggio
siciliano sud-orientale. I risultati dello studio forniscono le prove
che il corpo sedimentario identificato rappresenta il giacimento più ampio della più estesa e intensa alluvione verificatasi sulla Terra. La
crisi di salinità del messiniano (MSC) è stato un evento paleo-oceanografico
eccezionale che ha interessato la regione mediterranea da 5,97 a 5,33
Ma. Una
temporanea restrizione dello Stretto di Gibilterra e l'espansione della Calotta polare Antartica hanno indotto
uno squilibrio tra l'evaporazione e la quantità di acqua marina, trasformando il Mar
Mediterraneo in un gigantesco lago ipersalino e determinando la
deposizione di sequenze di sali spessa chilometri. Considerando
il campionamento delle sequenze sedimentarie della MSC durante il Deep Sea
Drilling Project (DSDP) negli anni '70, l'ipotesi dell'alluvione Zancleana, è stata considerata uno scenario plausibile per la cessazione
della MSC. Tuttavia,
la presenza di depositi lacustri salmastri in cima ai sali messiniani è
stata utilizzata per mettere in discussione questa ipotesi, suggerendo
invece una fuoriuscita di acqua di Paratethyan (ex Mar Nero) seguita da un afflusso atlantico una volta riempito il bacino del Mediterraneo. Secondo
la catastrofica teoria delle inondazioni, i rilievi topografici del
bacino del Mediterraneo hanno subito un'erosione estesa che dovrebbe
essere identificabile nei sedimenti più a valle. Tuttavia, le prove per la deposizione del materiale eroso sono state finora elusive.
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