giovedì 31 dicembre 2015
Limitare il traffico veicolare e ridurre la temperature nelle abitazioni? Sono le biomasse che inquinano le città
Le iniziative intraprese dai politici in merito al'inquinamento cittadino hanno un effetto molto relativo, quasi nullo. E' inutile che si affronti il problema solo quando si presenta in tutta la sua gravità, la propaganda elettorale non serve a niente. Il traffico veicolare ha una certa responsabilità nel causare l'inquinamento da particolato nelle città, tuttavia, c'é un'altra tipologia di combustione che immette un maggiore quantitativo di pm nella troposfera ma 'forse' nessuno se ne accorto, o qualcuno fa finta di non capire? Hanno incentivato l'uso dei combustibili naturali per riscaldare gli ambienti interni, ora si scopre che l'incremento della combustione delle biomasse è uno dei maggiori responsabili dell'aumento di particolato che ogni anno causa insieme ad altri gas e polveri, 87.000 decessi solo in Italia. Un'analisi pubblicata sul sito dell'ASPO, chiarisce l'argomento.
domenica 27 dicembre 2015
Inquinamento troposferico causato del monossido di carbonio
venerdì 25 dicembre 2015
La Terra e la Luna fotografate dal Rover Curiosity della Nasa
Immagini del NASA/JPL-Caltech/MSSS/TAMU. |
giovedì 17 dicembre 2015
Riduzione del volume di ghiaccio Artico dal 1990 al 2015
martedì 15 dicembre 2015
I vulcani della Terra emettono più anidride carbonica delle attività umane?
I gas vulcanici interagiscono con l'atmosfera in vari modi. I risultati degli studi effettuati indicano che la risposta a questa frequente domanda è chiara e inequivocabile, "NO".
Volcanoes can affect the Earth's climate, USGS. |
giovedì 3 dicembre 2015
Clima arido come il Nord Africa nel Sud Italia e 33 zone costiere a rischio inondazione
Il cambiamento climatico potrebbe avere ripercussioni particolarmente evidenti nel nostro Paese. Per collocazione geografica e conformazione, infatti, l’Italia è più esposta di altre zone all’impatto dell’aumento delle temperature globali, con il rischio di diventare già in questo secolo sempre più simile al Nord Africa, ma anche di vedere sommerse dal mare aree costiere particolarmente vulnerabili, ben 33 in tutto il territorio nazionale. È quanto emerge da alcuni recenti studi dei ricercatori del Laboratorio di Modellistica Climatica e Impatti dell’ENEA coordinato da Gianmaria Sannino. Secondo uno Studio ENEA pubblicato su Scientific Reports, il clima del Sud Italia rischia di diventare quello tipico del Nord Africa, con estati ed inverni sempre più aridi e secchi e una crescente carenza di acqua che determinerà il progressivo inaridimento dei suoli, con ripercussioni su agricoltura, attività industriali e salute umana. Se il Sud Italia rischia di avere un clima nordafricano, il Nord Europa tenderà a “mediterraneizzarsi”, in particolare Europa nord-occidentale, Gran Bretagna e Scandinavia avranno estati molto più secche ed inverni più piovosi rispetto ad oggi.
Le proiezioni realizzate attraverso i modelli climatici mostrano che le aree mediterranee si espanderanno anche verso le regioni europee continentali, coinvolgendo i Balcani settentrionali e la parte sud-occidentale di Russia, Ucraina e Kazakistan, dove prevarrà un clima sempre più mite caratterizzato da un aumento delle temperature invernali. E lo stesso fenomeno potrebbe interessare anche il Nord America, in particolare la parte nord-occidentale. Per effetto del cambiamento climatico, inoltre, migliaia di ettari di territorio nazionale potrebbero essere sommersi dal mare. Secondo le proiezioni realizzate dai ricercatori ENEA, sono 33 le aree costiere ad alta vulnerabilità in tutta Italia che rischiano di essere inondate, come ad esempio la laguna di Venezia, dove i livelli del mare previsti per 2100 nello scenario RCP8.5 sono compresi tra 818 ± 250 mm (Venezia).Vecchio et al., (2019). Tuttavia dobbiamo dire anche che nella laguna di Venezia, la subsidenza media del suolo che é di 3,3 ± 0,85 mm a − 1 (localmente fino a 8,45 ± 1,69 mm a − 1) sta guidando l'accelerazione locale dell'innalzamento del livello del mare. il delta del Po, il golfo di Cagliari e quello di Oristano, l’area circostante il Mar Piccolo di Taranto, la foce del Tevere, la Versilia, le saline di Trapani e la piana di Catania. “Un sistematico di monitoraggio con mareografi e satelliti ed un’attenta programmazione delle attività antropiche che insistono sulle coste potrebbero essere di grande aiuto per prepararsi agli scenari futuri”, sottolineano i ricercatori ENEA.
Da questi studi emerge inoltre che l’Italia sarà soggetta ad un incremento della frequenza degli eventi estremi, come ad esempio alluvioni nella stagione invernale e periodi prolungati di siccità, incendi, ondate di calore e scarsità di risorse idriche nei mesi estivi. Oltre all’Italia, anche Spagna meridionale, Grecia e Turchia risultano maggiormente vulnerabili rispetto al surriscaldamento del Pianeta. Anche F. Antonioli et al. (2017), descrivono su Quaternary Science Reviews, l'innalzamento del livello del mare di quattro aree della penisola italiana entro il 2100 come spiega l'INGV . Le stime dello studio si basano sulle pubblicazioni: Rahmstorf (2007), Science, la seconda Vermeera & Rahmstorf (2009), PNAS, Lambeck et al., (2010), e sul report IPCC-AR5 del
2013, per gli scenari RCP-8.5 (www.ipcc.ch) dei cambiamenti climatici,
adattati alle percentuali dei movimenti terrestri verticali (isostasia e
tettonica), Come spiega la National Geographic, 2100 le mappe dell'Italia sott'acqua.
martedì 1 dicembre 2015
Morti premature a causa dell'inquinamento atmosferico, l'Italia nella UE risulta tra i primi
I valori di PM10 raggiunti nei 28 Stati della UE. |
I puntini rossi indicano le stazioni in cui sono stati rilevati valori superiori al limite giornaliero. Sono state incluse nella mappa solo le stazioni con> 75% dei dati validi.
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Rudolf Husar, un fisico dell'atmosfera specializzato negli studi sull'inquinamento atmosferico e ambientale che lavora presso la Washington University, afferma sul sito del NASA Earth Observatory che la fitta nebbia osservata nella Pianura Padana durante la stagione fredda è formata anche dal particolato. La foschia bluastra è probabilmente costituita da residui solidi o liquidi che vengono rilasciati quando le gocce di nebbia evaporano. |
venerdì 27 novembre 2015
L'atmosfera marziana é stata dispersa nello spazio dal vento solare
martedì 24 novembre 2015
domenica 22 novembre 2015
Lo stoccaggio e l'estrazione degli idrocarburi in Pianura Padana non sono sicuri a causa dell'elevato rischio sismico
Fonte dell'Immagine: Slideshare. |
venerdì 20 novembre 2015
Scoperte antiche foreste tropicali del Devoniano nelle Isole Svalbard
Foresta di Lycopsida del Devoniano che ricopriva le attuali Isole Svalbard. Illustrazione di Christopher M. Berry e John E.A. Marshall. |
Sopra è raffigurata una foresta di Lycopsida che era presente nell'Illinois durante il Devoniano. Queste piante in alcuni casi superavano i 40 metri in altezza. Illustrazione di J. Vriesen and K. Johnson, Nature DiMichelle et al., 2007. Di seguito, vediamo la mappa realizzata da Scotese che mostra la Terra nel Devoniano Medio. I punti verdi rappresentano le località in cui sono stati ritrovati i giacimenti di carbone. |
lunedì 16 novembre 2015
La Deriva dei Continenti
Questa simulazione basata sui dati attuali e realizzata dal California Institute of Technology mostra il movimento dei continenti avvenuto negli ultimi 140 milioni di anni.
domenica 15 novembre 2015
Hubble mostra la futura collisione tra la Via Lattea e la Galassia di Andromeda
Lo scambio dell'anidride carbonica tra oceani e atmosfera
mercoledì 11 novembre 2015
Il Mediterraneo evaporò principalmente a causa dell'espansione della Calotta Polare Antartica
Il bacino del Mediterraneo raffigurato dall'INGV durante la Crisi di Salinità del Messiniano. |
Questa mappa realizzata da Ronald Blakey - Colorado Plateau Geosystems mostra come era il bacino del Mediterraneo nel Miocene medio. |
Immagine dell'Dipartimento di Geologia dell'Università del Maryland |
- La Crisi di Salinità del Messiniano fu determinata fondamentalmente dai cambiamenti climatici inerenti all'espansione e alla riduzione del volume della Calotta Antartica, le origine geologiche alla base di questo fenomeno sono di secondaria rilevanza.
sabato 31 ottobre 2015
Rinvenuti i resti di un nuovo grande dromeosauride nella formazione di Hell Creek
Le papille ulnari presenti nell'arto del dromeosauride. |
Ricostruzione del dromeosauride Dakotaraptor eseguita da Emily Willoughby. |
lunedì 5 ottobre 2015
Lo tsunami più alto mai documentato fu causato dal collasso di una parete del vulcano pico do fogo
La roccia che vedete nell'imagine é stata depositata dallo tsunami verificatosi 73.000 anni fa. |
Il vulcano pico do fogo fotografato dalla NASA. |
venerdì 2 ottobre 2015
Il fenomeno meteorologico che condiziona il clima Equatoriale con ripercussioni importanti alle medie latitudini
Fonte: NOAA - What is the MJO, and why do we care? |
Fonte: University of Colorado. |
Fonte: almanac.com. |
giovedì 17 settembre 2015
Il 21 per cento dei terremoti nel Regno Unito é stato causato dall'uomo
Un gruppo di ricercatori ha pubblicato sulla rivista online Marine and Petroleum Geology, uno studio, P. Wilson et al., (2015) , in cui hanno esaminato la distribuzione, i tempi e le probabili cause di circa 8000 eventi sismici verificatisi all'interno dell'Inghilterra tra il 1970-2012. Di questi, 1769 con una magnitudo locale ≥ 1.5, si stima che almeno il 21% abbiano avuto un'origine antropica, il 40% naturale, il 39% invece, ha avuto un'origine indeterminata, quindi, potrebbe essere stato causato dall'uomo o potrebbe essere naturale. La maggior parte dei terremoti antropici sono stati causati dall'estrazione del carbone e la diminuzione del loro numero, dal 1980 agli anni 2000, è avvenuta in concomitanza con un calo della produzione di carbone nel Regno Unito. Fino ad oggi, solo due terremoti con ML ≥ 1,5 sono stati causati dalla pratica del Fracking conosciuta in italiano con l'espressione: fratturazione idraulica.
venerdì 4 settembre 2015
Una mappa fornisce la stima del numero di alberi presenti sulla Terra
La portata globale e la distribuzione degli alberi delle foreste è fondamentale per la comprensione della biosfera terrestre.
giovedì 3 settembre 2015
Cicloni tropicali in evoluzione
Foto scattata dal satellite NOAA EVL. Il NOAA fornisce una spiegazione sulle cause che hanno generato questo fenomeno. |
mercoledì 2 settembre 2015
Il mare del Nord e il mar Baltico si incontrano al largo delle coste danesi? Un falso mito
L'immagine che vedete non è il Mar Baltico che incontra il Mare del Nord, e il confine evidenziato dai colori differenti non è dovuto al diverso gradiente di salinità. Questa foto scattata in Alaska, mostra l'acqua dolce proveniente dalla fusione dei ghiacciai che si riversa in mare aperto. Si tratta di un fenomeno temporaneo causato dai sedimenti immessi nell'oceano in cui prosperano microrganismi che si cibano di sostanze nutritive. Il colore non è dovuto alla salinità. Questa leggenda metropolitana è stata diffusa da Reddit. Acque di diversi livelli di salinità si mescolano abbastanza facilmente se esposte al vento, alle onde e alla corrente. I fenomeni in cui avviene la separazione della salinità, come l'aloclino, si riscontrano in sistemi a basso consumo energetico, come ad esempio nelle grotte. Tuttavia, in entrambi i casi, se mai dovesse esistere una linea di demarcazione, la aloclino determinerebbe una linea di separazione orizzontale (l'acqua salata più densa essendo più pesante va sotto quella dolce) non una linea verticale come quella mostrata in figura. Per quanto riguarda la salinità del Mar Baltico, uno studio ha dimostrato che la densità di un estuario naturale é uguale alla densità dell'acqua di mare diluita con acqua pura.
domenica 16 agosto 2015
Generazione di uno Tsunami
Il NOAA spiega come si genera uno Tsunami. A differenza delle consuete onde dell'oceano in cui l'energia si disperde con profondità progressivamente maggiori, uno tsunami è costituito da una serie di onde che si muovono attraverso l'intera colonna d'acqua. La causa primaria degli tsunami più intensi sono le faglie inverse. Queste faglie si formano tra due blocchi di roccia che scontrandosi si accavallano l'una sull'altra, accumulando un'energia che quando viene rilasciata scatena lo tsunami.
domenica 9 agosto 2015
Evoluzione geologica del Monte Etna
Fig2 |
Fig1. |
Lo sviluppo di un vulcanismo di tipo basico in questa zona di collisione continentale è legato alla presenza di un importante fascio di faglie distensive, conosciuto con il nome di Scarpata Ibleo-Maltese (Fig. 2), che tagliano la crosta della Sicilia orientale permettendo la risalita del magma dal mantello terrestre.
Fig. 1 Profilo geologico schematico della Sicilia Orientale (da Lentini et alii, 1996). Il Monte Etna è localizzato in corrispondenza del fronte di accavallamento della Catena Appenninico-Maghrebide.
Fig. 2 Schema geologico della Sicilia orientale (da Lentini et alii, 1996). 1) Vulcaniti del Monte Etna; 2) Depositi sedimentari Quaternaridella Piana di Catania; 3) Terreni sedimentari della Catena Appenninico-Maghrebide (Placca Euro-Asiatica); 4) Terreni carbonatici dei Monti Iblei (Placca Africana); 5) Fronte di accavallamento della Catena Appenninico-Maghrebide. Continua -> Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
sabato 8 agosto 2015
L'evoluzione dei vertebrati a fumetti
Un'illustrazione a fumetti realizzata da uno studente del Maryland mostra come si è sviluppata nel tempo l'evoluzione dei vertebrati. Riferimento: The Cartoon Guide to Vertebrate Evolution.
venerdì 31 luglio 2015
La crisi di salinità del Messiniano
Distribuzione dei sedimenti evaporitici messiniani. Modificato da Rouchy e Caruso (2006) e Manzi et al. (2012). Cartina pubblicata su Marine Geology "The Messinian Salinity Crisis: Past and future of a great challenge for marine sciences". |
Fig. 1.16. |
Mappa estratta dal sito Digilands |
L'Europa nel Giurassico superiore raffrontata con gli attuali confini geografici
Questa 'fotografia' del passato realizzata da Ron Blakey - raffrontata con gli attuali confini geografici - mostra come era l'Europa nel Giurassico superiore (Oxofordiano) tra i 155,7 - 161,2 Ma. Guardate le terre emerse, della penisola italiana riconosciamo il Nord da una lingua di terra, la Sicilia era una piattaforma sottomarina che vagava nel mare a Sud
vicino all'Africa, e la Sardegna che era un isola più piccola rispetto all'attuale, risultava ad Est della Spagna. Il resto era un arcipelago popolato da dei vertebrati che dominarono la Terra per oltre 160 milioni di anni, i Dinosauri. Nel Kimmeridgiano, (150 Ma) nell'isola che vediamo rappresentata ora dalla Germania, visse un icona della Paleontologia, l'Archaeopteriyx.
L'artista tedesco Simon Stalenhag ha ricostruito con accuratezza come sarebbe dovuto apparire l'arcipelago di Solnhofen 150 Ma. Un gruppo di Pterosauri Rhamphorhynchus volano in cerca di cibo. |
Ricostruzione artistica dell'Archaeopteryx realizzata da Alain Bénéteau. |
domenica 26 luglio 2015
200 milioni di anni di evoluzione della tettonica a placche
giovedì 23 luglio 2015
Scoperto un fossile di serpente con quattro arti vissuto nel Cretacico inferiore
Ricostruzione artistica del Tetrapodophis realizzata da Julius Cstonyi. |
Immagini del fossile prelevata dal National Geographic |
Attualmente i serpenti sono un gruppo estremamente eterogeneo e di successo, ma le loro origini evolutive sono oscure.
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