sabato 8 dicembre 2012

La Cometa Lovejoy attraversa l'atmosfera solare

Comet Lovejoy (exit splash, 512px)
Il telescopio spaziale: NASA Solar Dynamics Observatory ha catturato l'immagine che ritrae la Cometa Lovejoy mentre si avvicina alla Corona Solare. [Filmato iniziale: Quicktime (22 MB), m4v (0.8 MB)] [Filmato finale: Quicktime (26 MB), m4v (0.8 MB)]
                
La mattina del 16 dicembre 2011, una flotta di veicoli spaziali ha assistito a un fenomeno che molti esperti ritengono impossibile. La Cometa Lovejoy, nonostante attraversasse l'atmosfera del Sole con temperature elevatissime, proseguiva il suo il suo viaggio. Lo studio è stato pubblicato su ScienceNOW "Video: Close Call in the Corona".

venerdì 7 dicembre 2012

Un segnale elettrico rilevato nei fulmini potrebbe predire l'arrivo di un tornado

Credit: Justin Hobson / Wikimedia Commons
Alcuni ricercatori hanno scoperto casualmente che esiste la possibilità di prevedere in anticipo l'arrivo di un tornado, questo potrebbe contribuire a salvare molte vite umane.

giovedì 6 dicembre 2012

Nuovi modelli della Circolazione Oceanica Globale indentificano le cause dell'ultima glaciazione

Un geoscienziato dell'Università del Massachusetts, Amherst Alan Condron, in collaborazione con Peter Winsor che lavora presso l'Università dell'Alaska, utilizzando nuovi modelli ad alta risoluzione della Circolazione Oceanica Globale, sostengono di aver trovato la prova conclusiva, sul fatto che lo scioglimento dei ghiacciai avvenuto 12.900 anni, fa causò un'inondazione che attraversò la zona a nord dell'Artide, passando a valle lungo il fiume Mackenzie.

Nyasasaurus parringtoni, il più antico dinosauro conosciuto ?

Credit: Copyright Natural History Museum, London/Mark Witton
La maggior parte dei paleontologi, che hanno cercato di capire quale fosse il clade dei dinosauri, hanno sempre pensato che queste specie di rettili fossero comparse per la prima volta sulla Terra, 230 maf, ma una nuova scoperta anticipa la loro origine di 15 milioni anni.
 

mercoledì 5 dicembre 2012

Herschel e Keck hanno mappato l'Universo invisibile

Credits: ESA–C. Carreau/C. Casey (University of Hawai'i); COSMOS field: ESA/Herschel/SPIRE/HerMES Key Programme; Hubble images: NASA, ESA
Il telescopio spaziale Herschel e l'osservatorio astronomico Keck hanno studiato a ritroso una zona specifica dello spazio per comprendere meglio la storia dell'Universo e per scoprire delle nuove galassie.

Il Super Tifone Bopha

Image credit: NASA
Questo fermo immagine che ritrae il Super Thypoon Bopha è stata realizzato domenica 2 Dicembre, dal Comandante della Expedition 34 Kevin Ford a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, mentre la tempesta piombava sulle Filippine con venti fino a 135 chilometri all'ora.
Nella foto a sinistra, si scorge una parte dell' avamposto orbitale costituito dal Modulo Permanente Multiuso, mentre sulla destra si vede il Mini Modulo di Ricerca 1.

Bolidi che infrangono l'atmosfera durante lo sciame meteorico delle Leonidi

Foto 1. 1998 Leonid Fireball
Credit & Copyright: Lorenzo Lovato
Foto 2. 1999 - Credit & Copyright: Arne Danielsen
Gran parte delle meteore delle Leonidi, durante i loro viaggi, producono dei  detriti che generano l'annuale pioggia di meteore conosciuta come sciame meteoritico delle Leonidi, in cui frammenti vanno da un millimetro ad un centimetro di diametro.

martedì 4 dicembre 2012

Il Grand Canyon è più antico di quanto stimato in precedenza

Questa gigantesca frattura della crosta terrestre che attraversa l' Arizona è ancora oggetto di vivaci dibattiti, delle nuove analisi suggeriscono che il Grand Canyon può essere più antico di quanto sia stato stimato in precedenza.

La scoperta di ornitomimidi piumati in Canada fornisce nuovi indizi sull'origine delle ali

Ricostruzione artistica del dinosauro piumato trovato a Alberta in Canada. Illustrazione di: Julius Csotonyi
Scoperto un fossile di Ornitomimo che anticipa la datazione della nascita delle ali prima dei Maniraptora. I Dinosauri camminano e volano ancora in mezzo a noi e li chiamiamo 'uccelli'. La maggior parte dei paleontologi afferma che gli uccelli discendono da un gruppo di dinosauri alati e, quindi, non si sono completamente estinti.


lunedì 3 dicembre 2012

Trovate le evidenze di un nuovo ciclo naturale: l'Oscillazione Centennale del Pacifico (PCO)

I cambiamenti regolari della temperatura superficiale dell'Oceano Pacifico causati, da El Niño e la Niña, influenzano l'origine e le dinamiche che danno luogo alle precipitazioni e ai temporali nella maggior parte della superficie terrestre.

domenica 2 dicembre 2012

Analisi sulla Circolazione Atlantica Meridionale

Figura 1. Il grafico mostra le anomalie dell'AMOC e le proiezioni fino al 2100. Rahmstorf S et al., (2015)..
Schema della circolazione oceanica (tratto da Kuhlbrodt et al., 2007) associato al global Meridional Overturning Circulation (MOC), con particolare attenzione alla sezione del flusso atlantico (AMOC). Le curve rosse nell'Atlantico indicano il flusso che scorre a nord negli strati superiori dell'acqua.
I cerchi pieni arancioni evidenziati nei mari nordici e nel Labrador indicano le regioni in cui l'acqua si raffredda in prossimità della superficie e diventa più densa, determinando l'affondamento del liquido negli strati più profondi che arriva oltre l'Atlantico. Questo processo è denominato "trasformazione della massa dell'acqua,"o"formazione di acque profonde." In questo processo il calore viene rilasciato nell'atmosfera. La curva blu indica il flusso di acqua fredda che proseguendo verso sud e in seguito va in profondità. All'estremità meridionale dell'Atlantico, la AMOC si collega con la corrente circumpolare antartica (ACC).  Le zone profonde, dove avviene la formazione di acqua dell'Oceano del Sud alle alte latitudini, sono indicate con i cerchi arancioni pieni. Questi contribuiscono alla produzione dell'acqua Antartica di fondo (AABW), che scorre verso nord in prossimità del fondo dell'Atlantico (indicata dalle linee di colore blu scuro nell'Atlantico). I cerchi con i puntini interni indicano le regioni in cui avviene la risalita dell'acqua dagli strati più profondi verso la superficie dell'oceano. Riferimento: The Encyclopedia of Earth
Variazioni dell' Atlantic Multidecadal Oscillation (AMO) dal 1856–2009. Riferimento: NOAA
 Source: R. Curry, Woods Hole Oceanographic Institution/Science/USGCRP.
La circolazione invertita dell'Atlantico meridionale (AMOC) è un sistema di correnti, tra cui la Corrente del Golfo, che trasporta le acque calde superficiali dai tropici verso il Nord Atlantico. In quella zona, nei mari circostanti della Groenlandia, l'acqua si raffredda, scende in profondità e cambia direzione. Questa é un'animazione della NOAA: GFDL CM 2.6 Ocean Simulation – Sea Surface Temperature.

Alcune misurazioni della NASA, che riguardano la  Circolazione Invertita dell'Atlantico Meridionale (AMOC) che regola il clima in tutto il Nord Atlantico, non hanno mostrato nessun rallentamento significativo nel corso degli ultimi 15 anni.  Come si è osservato per la Corrente del Golfo, che negli ultimi vent'anni non ha mostrato segnali di rallentamento, (T. Rossby et al., 2010) "On the variability of Gulf Stream transport from seasonal to decadal timescales" (T. Rossby et al., 2014) "On the long-term stability of Gulf Stream transport based on 20 years of direct measurements"  Columbia University "The Gulf Stream Myth - Lamont-Doherty Earth Observatory". I dati suggeriscono che la circolazione potrebbe anche aver subito una leggera accelerazione nel recente passato. I risultati sono il frutto di una nuova tecnica di monitoraggio, sviluppata dall' oceanografo Josh Willis che lavora presso il Jet Propulsion Laboratory a Pasadena, in California, con le misure effettuate dai satelliti e dai galleggianti. I risultati sono stati pubblicati sul numero del 25 marzo 2011 di Geophysical Research Letters. Tuttavia, uno studio pubblicato su Nature, suggerisce  che il rallentamento della Circolazione Invertita dell'Atlantico Meridionale osservato dal 1970 al 1990 da C Jackson et al., (2016), sia stato un fenomeno ventennale, e che vi sia in corso un rafforzamento dell'AMOC, Zang et al., (2008) Geophysical Research Letters.    La circolazione invertita dell'Atlantico meridionale è un sistema di correnti, tra cui la Corrente del Golfo, che trasporta le acque calde superficiali dai tropici verso il Nord Atlantico. In quella zona, nei mari circostanti della Groenlandia, l'acqua si raffredda, scende in profondità e cambia direzione. Nei tempi passati le acque calde superficiali invertivano la direzione quando arrivavano a nord, dopodiché, andavano in profondità si raffreddavano per poi dirigersi a sud. Questa circolazione globale è una parte del grande nastro trasportatore di correnti oceaniche che spostano il calore e regolano il clima di tutta la Terra. Senza il calore trasportato da questo sistema, il clima intorno al Nord Atlantico - in Europa, Nord America e Nord Africa - sarebbe probabilmente molto più freddo. Gli scienziati ipotizzano che il  rallentamento di questo 'nastro trasportatore' causò 12.000 anni fa un rapido raffreddamento della temperatura (ultima Era Glaciale), dovuto all 'immissione di notevoli quantità di acqua dolce, prodotta dallo scioglimento dei ghiacciai che alterarono la salinità dell'Oceano. Fino a poco tempo fa, le misure dirette della forza della circolazione venivano effettuate da una nave e una da una serie di ormeggi ancorati al fondo del mare nelle medie latitudini. La nuova tecnica di Willis 'si basa sui dati provenienti dai satelliti altimetrici della NASA, che misurano i cambiamenti dell' altezza della superficie del mare, così come i dati ricavati dagli strumenti ubicati negli ormeggi o boe. Il progetto internazionale Argo, finanziato in parte dal National Oceanic and Atmospheric Administration, comprende circa 3.000 carri robotici che misurano la temperatura, la salinità e la velocità degli Oceani della Terra.Con questa nuova tecnica, Willis è stato in grado di calcolare le variazioni nella parte nord dove avviene la circolazione, a circa 41 gradi di latitudine, aprossimativamente tra New York e il nord del Portogallo. Combinando le misurazioni satellitari con quelle dei galleggianti, non ha riscontrato nessun cambiamento nella forza della circolazione globale tra il 2002-2009. Comparando le misure dei dati altimetrici satellitari con quelli delle boe, Willis ha scoperto che la circolazione aveva subito una leggera accelerazione di circa il 20 per cento tra il 1993-2009. Questa è la più lunga registrazione diretta della variabilità della circolazione globale dell'Atlantico realizzata fino ad oggi, è l'unica effettuata alle alte latitudini.Gli ultimi modelli climatici prevedono che la circolazione termoalina rallenterà proporzionalmente con l'aumento delle temperature globali causate dai gas serra, e dallo scioglimento dei ghiacciai che aggiungeranno notevoli quantità di acqua dolce negli Oceani. "L'acqua dolce calda è più leggera e affonda meno facilmente dell' acqua salata fredda che risulta più pesante perché maggiormente densa," ha spiegato Willis. Per ora tuttavia, non ci sono segni di un rallentamento della circolazione. "I cambiamenti della circolazione termoalina che stiamo vedendo probabilmente appartengono a un ciclo naturale", ha detto Willis. "Il leggero aumento che abbiamo rilevato dal 1993 coincide il modello naturale di riscaldamento e raffreddamento previsto dalla Oscillazione Atlantica Pluridecennale - AMO". Se o quando la circolazione oceanica globale rallenterà, i risultati saranno difficilemente drammatici. "Nessuno può prevedere una nuova era glaciale in seguito ai cambiamenti della circolazione nell'Atlantico", ha detto Willis. "Anche se 12.000 anni fa, quando ci fu il  rallentamento, il clima si raffreddò notevolmente. I modelli che abbiamo oggi a disposizione ci suggeriscono che, visto le temperature attuali più calde, un eventuale rallentamento della circolazione termoalina avrebbe un impatto minore."Ma la circolazione invertita dell'Atlantico meridionale è ancora una componente importante che caratterizza il clima attuale", ha aggiunto Willis. "Alcuni hanno suggerito che i cambiamenti ciclici possono avvenire in una fase di riscaldamento o di raffreddamento in tutto il Nord Atlantico nel corso di diversi decenni, e questo influirebbe nei modelli di previsione delle precipitazioni in tutti gli Stati Uniti e l'Africa, ma anche il numero degli uragani nell'Atlantico."Con la loro capacità di osservare l'Atlantico alle alte latitudini, ha detto Willis, i satelliti altimetrici e il progetto Argo risultano un importante complemento per le boe e la nave-base che effettuano le misurazioni, che attualmente vengono utilizzati per monitorare la circolazione termoalina nelle latitudini più basse. "Nessuno si immaginava che questa circolazione invertita dell'Atlantico meridionale potesse essere rilevata da questi sistemi di osservazione", ha detto Willis. "La loro incredibile precisione ci permette di rilevare le variazioni minime del mare che potrebbero avere grandi impatti sul clima." Invece uno studio pubblicato su Nature, Rowan T. Sutton & Buwen Dong (2012), e un altro pubblicato nel 2015 nella stessa rivista Nature Climate Change  mostra che sta rallentando, e le responsabilità non sono completamente attribuibili al surriscaldamento globale di origine antropica  Nature "Atlantic current strength declines". Questo é stato confermato anche in un'altro studio pubblicato su Nature nel 2015, in cui gli scienziati suggeriscono che é dimuita del 15-20%, e le proiezioni mostrano un graduale ma progressivo rallentamento fino al 2100. Tuttavia, in un articolo pubblicato su Scientific American, "Atlantic Circulation Weakens Compared with Last Thousand Years"  che anche Stephen Yeager Oceanografo del prestigioso NOAA apprezza il nuovo studio, ma resta perplesso e scettico, infatti conclude nella sua intervista che serviranno ulteriori dati e studi per convalidare questa teoria coraggiosa enunciata nella nuova pubblicazione.   Riferimento: NASA Study Finds Atlantic 'Conveyor Belt' Not Slowing. Un crollo della Circolazione Termoalina (THC) THC è stato ampiamente discusso come uno dei numerosi rischi di "bassa probabilità ad alto impatto" associata al riscaldamento globale. E' più probabile una 'rottura' del THC, che si potrebbe verificare solo in scenari molto pessimistici, è un indebolimento del THC del 20-50%, come é stato  simulato da molti modelli climatici accoppiati, riportati nel sito dell'Università di Potsdam dal Professor  Stefan Rahmstorf. Questa é la traduzione di Climalternati (Ulteriori prove dell’indebolimento del sistema della corrente del golfo) realizzata in base a un post su RealClimate pubblicato da Stefan Rahmstorf l'11 Aprile del 2018. Un nuovo studio caesar et al., (2018), "Observed fingerprint of a weakening Atlantic Ocean overturning circulation", spiega che il cambiamento dell'AMOC verificatosi durante l'era industriale è poco noto a causa della mancanza di misurazioni della corrente continua. I ricercatori forniscono, in questo studio, le prove di un indebolimento dell'AMOC di circa il 15% dalla metà del XX secolo. Questo indebolimento è rivelato da una caratteristica "impronta digitale" della temperatura superficiale e spaziale stagionale del mare - che consiste in un modello di raffreddamento nell'Oceano Atlantico subpolare e di riscaldamento nella regione del Golfo - ed è calibrato attraverso un insieme di simulazioni di modelli del progetto CMIP5. Caesar e i colleghi, affermano che, questa impronta digitale, sia inclusa in un modello climatico ad alta risoluzione  causato dall'aumento delle concentrazioni atmosferiche di biossido di carbonio, e dalle tendenze della temperatura osservate dalla fine del XIX secolo. Il modello può essere spiegato da un rallentamento dell'AMOC e dalla riduzione del trasporto del calore verso nord, nonché da uno spostamento associato verso nord della Corrente del Golfo. I confronti con le recenti misurazioni dirette del progetto RAPID e diversi altri studi forniscono una rappresentazione coerente dei valori dell' AMOC negli ultimi anni. Nonostante il fatto che, la maggior parte dei modelli pubblicati sulle riviste scientifiche più autorevoli suggeriscano un indebolimento dell'AMOC, una rivistazione della letteratura scientifica, pubbicata sull'autorevole American Geophysical Union: Stability of the Atlantic Meridional Overturning Circulation: A Review and Synthesis, afferma che i ricercatori non hanno indicazioni credibili sullo stato dell'AMOC rispetto ai limiti ipotizzati, ammettendo che esista una notevole incertezza sull'argomento. E concludono proponendo dei metodi per colmare queste lacune.  In questo sito della NOAA tradotto da METEO WEBCAM troverete delle mappe aggiornate per seguire l'andamento in tempo reale della "Corrente del Golfo" attraverso parametri caratteristici come la temperatura superficiale dell'acqua, la velocità della corrente poco al di sotto della superficie e la salinità a 200 metri di profondità.  Questo grafico è realizzato con i dati ricevuti ed elaborati dal satellite GOES del NOAA e rileva la temperatura superficiale del mare (SST) fornendo le relative informazioni sull'Atlantico Occidentale, Orientale e l'Oceano Pacifico. In questo sito del NOAA - NWS Ocean Prediction Center è possibile consultare il modello di una mappa globale, suddivisa in aree, per conoscere in tempo reale le temperature attuali degli Oceani e quelle previste in futuro.  Inoltre, per avere maggiori informazioni, il NOAA offre a tutti gli appassionati e/o esperti con determinate neccessità professionali, un servizio che offre una panoramica dettagliata in materia, nella Sezione: Frequently Asked Questions About NOAA/NWS Marine product and Services. 

Dunkleosteus terrelli

Questo modello custodito all'inteno dell'

Il villaggio nuragico di Tiscali in Sardegna

Foto: Comune di Dorgali
Paleoarcheologia - Il villaggio è suggestivamente collocato tra macchioni di cisto, lecci e terebinti, in una dolina creatasi per sprofondamento tettonico nel cuore del Monte Tiscali, nel Supramonte di Oliena.
L'area, che mostra oggi i segni del degrado, presenta due agglomerati di capanne di diversa planimetria, dimensione e funzione.
Il primo agglomerato, formato da una quarantina di capanne, è situato nel settore N della cavità, in forte pendio: non è improbabile, dunque, che le strutture sorgessero su terrazzamenti artificiali.
Le capanne, di dimensioni contenute, sono a pianta circolare e ovale allungata. I muri si conservano per notevole altezza e sono poco spessi (m 0,55), costruiti con rozze pietre di piccole dimensioni poste in opera in modo irregolare con l'uso di abbondante malta di fango.
Una delle abitazioni, ben conservata sino a qualche hanno fa (diametro esterno m 5,30, diametro interno m 4,72; altezza m 4,50), presenta pareti sottili in forte aggetto che in origine dovevano sostenere una copertura straminea a scudo con travetti radiali.
Si accede all'interno dell'ambiente mediante un ampio ingresso (larghezza m 1,19; altezza m 1,20) che conserva ancora in posizione originale l'architrave in legno di terebinto. L'ambiente risulta ampliato da alcuni vani sussidiari: una piccola nicchia e degli stipetti.
Il secondo villaggio, situato sul lato S/O, è composto da circa trenta capanne.
Fatta eccezione per una costruzione, queste strutture nella maggior parte dei casi addossate alla parete della dolina presentano pianta rettangolare o quadrangolare e sono decisamente più piccole di quelle edificate nel versante N.
Forse utilizzate come magazzini per provviste e come rifugi per animali, si ritiene possano avere avuto una copertura originaria lignea ad unico spiovente.
Dal villaggio provengono scarse ceramiche nuragiche, alcune decorate a cerchielli (IX-VIII sec. a.C.) ed altre di età romana. Storia degli scaviFu descritto per la prima volta nel 1910 da Ettore Pais e, con maggiore dettaglio, nel 1927 da Antonio Taramelli; entrambi gli studiosi ebbero modo di osservare le strutture delle capanne ancora pressoché intatte. Una breve campagna di scavo è stata condotta dalla Soprintendenza per i beni archeologici di Sassari e Nuoro nel 2000. Riferimento: Sardegna Cultura.

Bibliografia
E. Pais, "Tiscali nel Nuorese", in Rivista d'Italia, febbraio 1911;
A. Taramelli, "Dorgali (Nuoro) Esplorazioni archeologiche nel territorio del Comune", in Notizie degli Scavi, IX, 1933, pp. 347-380;
A. Moravetti, Serra Orrios e i monumenti archeologici di Dorgali, collana "Sardegna Archeologica. Guide e Itinerari", 26, Sassari, Carlo Delfino, 1998, pp. 97-105.

sabato 1 dicembre 2012

Gli astronomi del Max Planck Institute hanno scoperto il buco nero più grande mai osservato

Figura 1: Immagine della galassia a disco (galassia lenticolare) NGC 1277, ricavata con il telescopio spaziale Hubble. Questa piccola galassia appiattita contiene  nel suo centro uno dei buchi neri super-massicci più grandi mai trovati. Con una massa equivalente a 17 miliardi di Soli, il buco nero pesa uno straordinario 14% in più della massa totale della galassia. Image credit: NASA / ESA / Andrew C. Fabian / Remco C. E. van den Bosch (MPIA)
Un gruppo di astronomi guidato dallo scienziato Remco van den Bosch, del Max Planck Institute for Astronomy (MPIA) ha scoperto un buco nero che potrebbe scuotere le fondamenta degli attuali modelli di evoluzione delle galassie. Possiede una massa che equivale a 17 miliardi di volte la massa del Sole, una massa che risulta molto più grande rispetto a quello che prevedono i modelli attuali - soprattutto in relazione alla massa della sua galassia ospite.

Scoperte forme di vita composte da batteri sotto il Lago ghiacciato Vida in Antartide

La vita microbica utilizza differenti strategie per sopravvivere nel Lago ghiacciato a -13 °C. Credit: Bernd Wagner, University of Cologne, Germany.
E' permanentemente coperto da uno strato enorme di ghiaccio che raggiunge i 27 metri di spessore, è sei volte più salato dell'acqua di mare, con una temperatura di -13 ° C, risulta essere uno dei più freddi ambienti acquatici della Terra, tuttavia il Lago Vida in Antartide brulica di vita.

Il tornado di Taranto è stato un fenomeno anomalo, classificato come un F2

Immagine che mostra la tempesta, gentilmente concessa da Meteosat e dalla PSU E-WALL
Il tornado che si avvicina all'ILVA, a destra.




I primi due grafici in alto mostrano una profonda depressione nella zona Ovest, la classica configurazione di una super cella. Il terzo e il quarto grafico visualizzano la depressione caratterizzata dalla linea trasversale che assume l'andamento evidenziato; dove il gradiente barico accelera la velocità del vento.
La tempesta che giovedì 27 Novembre ha causato l'inondazione di un metro d'acqua a Piazza San Marco a Venezia ha generato un tornado come quelli che si verificano nelle pianure degli Stati Uniti medio occidentali.

venerdì 30 novembre 2012

La sonda MESSENGER della NASA ha rilevato la presenza di ghiaccio nelle Regioni Polari di Mercurio

Northern Mercury
Credit: NASA / JHU Applied Physics Lab / Carnegie Inst. Washington


Una immagine radar acquisita dall'Osservatorio di Arecibo della regione polare a nord di Mercurio. Le aree gialle, che sono situate nei punti dei crateri da impatto, indicano le regioni in cui vengono riflesse le onde radio, caratteristica coerente con la presenza di acqua ghiacciata. Molte di queste macchie vennero mappate anche dalla sonda Mariner 10 nel 1970 ma all'epoca vennero fornite altre spiegazioni. Proiezione stereografica polare di JK Harmon et al., Icarus, 211, 37-50 (2011). Image Credit: National Astronomy and Ionosphere Center, Arecibo Observatory
Nuove osservazioni effettuate dalla sonda MESSENGER hanno rilevato che, nelle zone perennemente in ombra del Polo Nord di Mercurio, ci sono elementi costituiti d'acqua ghiacciata e da altri materiali volatili congelati.

mercoledì 28 novembre 2012

L'Anchiornis huxleyi e l'Archaeopteryx lithographica rappresentano un genere di transizione evolutiva tra i dinosauri piumati e gli uccelli

Copyright © - Julius T. Csotonyi, PhD., Natural History Illustrator and Paleo-artist
Nuove evidenze sul ruolo dei dinosauri nell’evoluzione del volo degli uccelli. Si sa che le ali degli uccelli sono una delle migliori «invenzioni» che abbia fatto la natura, e come a stento l’uomo, con tutta la sua tecnologia, riesca grossolanamente a imitare, con le sue macchine volanti, la finezza, la precisione, la versatilità e l’eleganza del volo degli uccelli.

Statigrafia generale del Grand Canyon


Fig. 1) Grand Canyon's three sets of rocks, showing lithology, age and thickness of individual units. For more information on the geology of each of the formations exposed in Grand Canyon see these USGS sites: Grand Canyon and Colorado Plateu. Credit: National Park Service - U.S. Departement of the Interior.


DESCRIZIONE - U.S. Geological Survey: Layered Paleozoic Rocks 525 – 270 m.y. The quiet edge of a continent 1) Kaibab Limeston Formation 2) Toroweap Formation 3) Coconico Sandstone 4) Hermit Shale 5) Supai Group 6) Surprise Canyon Formation 7) Redwall Limestone 8) Temple Butte Limestone 9) Muav Limestone 10) Bright Angel Shale 11) Grand Canyon Supergroup Rocks 1200 – 740 m.y. The rifting of continents Tapeats Sandstone 12) Sixtymile Formation 13) Chuar Group 14) Nankoweap Formation 15) Unkar Group - Vishnu Basement Rocks 16) Schists 17) Granites 18) Elves Chasm Gneiss


Foto 19 - basalto di Cardenas
Foto 20 - il supergruppo




Grand Canyon Supergroup Rocks 1200 – 740 m.y. The rifting of continents
Il grande gruppo delle rocce del Grand Canyon è costituito da due formazioni principali separate da quasi 300 milioni di anni: il Gruppo Unkar che risulta più vecchio e il Gruppo Chuar il più giovane.