lunedì 8 maggio 2017

Una nuova teoria sulla formazione della crosta terrestre


Più del 90% della crosta continentale della Terra è costituito da minerali ricchi di silice, come il feldspato e il quarzo. Ma da dove proviene questo materiale arricchito di silice?
Potrebbe fornire un indizio nella ricerca della vita su altri Pianeti? La teoria convenzionale ritiene che la crosta della Terra primordiale sia stata originata dall'attività vulcanica. Adesso, però, i geologi della McGill University Don Baker e Kassandra Sofonio, hanno pubblicato su Earth and Planetary Science Letters una nuova teoria che afferma: "Alcune delle componenti chimiche che formano l'attuale crosta provengono dall'atmosfera densa di vapori che avvolsero all'epoca il Pianeta". Riassumiamo brevemente la teoria convenzionale per capire cos'hanno scoperto: gli scienziati pensano che un planetoide delle dimensioni di Marte abbia impattato violentemente contro la Terra circa 4,5 miliardi di anni fa fondendola, per trasformarla in seguito in un Oceano di magma. Sulla scia di quell'impatto - in cui si crearono i detriti che in seguito formarono la Luna - la superficie terrestre si raffreddò gradualmente fino a diventare più o meno solida. La nuova teoria di Baker, come quella convenzionale, si basa su quella premessa. Tuttavia, l'atmosfera che si creò in seguito alla collisione, era costituita da un vapore ad alta temperatura che sciolse le rocce sulla superficie. Qui subentra la nuova teoria. "Questi minerali polverizzati si alzarono nell'atmosfera per poi raffreddarsi, dopodiché, iniziarono a separarsi e a ricadere sulla Terra determinando la ben nota pioggia di ferro, costituito dai silicati“.

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