Potenziale Geotermico dei Campo Flegrei di Giuseppe De Natale. |
"Mi
permetto di partecipare a questa discussione. Lo faccio in quanto
proprio io, con AMRA ho curato come referente scientifico la parte
geologico-geotermica di individuazione delle risorse geotermiche nella
zona flegrea (dal 2011 al 2013). Il potenziale
geotermico dei Campi Flegrei, come di Ischia, è enorme, e su questo
sono tutti d'accordo. Solo che molti parlano da un punto di vista molto
parziale, o rimuginando conoscenze geotermiche di molti decenni fa. E'
verissimo che la geotermia per la produzione elettrica, quando iniziò (a
Larderello), prevedeva grandi impianti in zone scarsamente abitate. Ma
la geotermia moderna è altra cosa: si fa vicino alle città. Intorno a
Monaco di Baviera vi sono oggi 3 impianti (ma potrei essere un pò
arretrato e forse ce ne sono ormai 5) che pescano fluidi con temperature
di circa 120°-150° a 5 km di profondità. Parigi stessa è riscaldata in
buona parte con la geotermia, ed i pozzi sono intorno alla città. Quelli
moderni sono piccoli impianti (pochi MWe), a reiniezione totale (o
quasi) dei fluidi, e quindi ad emissioni prossime a zero. Piccoli
impianti a reiniezione non causano sismicità; anche perchè la
re-iniezione (lo dice la parola stessa) non è uguale alla 'iniezione',
ma serve appunto a preservare le pressioni nell'acquifero (da una parte
si preleva, da un'altra si re-immette, ma sempre nello stesso
serbatoio). La storia dei fluidi salini è un'altra sciocchezza, che
aveva un senso 50 anni fa, ma non con le tecnologie moderne (perchè i
fluidi non arrivano in turbina, rovinandola; cosa che avviene invece nei
vecchi impianti Toscani). In una delle 'slides' si cita l'Ing. Carella,
che negli anni '70-'80 era a capo del progetto ENI-ENEL di esplorazione
geotermica dei Campi Flegrei. Bene, io ho avuto la fortuna di
incontrarlo, anziano ma perfettamente lucido, in un Convegno sulla
geotermia a Bruxelles, nel 2012. Dopo che avevo parlato delle grandi
risorse geotermiche in Campania, sprecate, mi si avvicinò, si presentò, e
mi fece i complimenti dicendomi: 'la sua idea di rimettere in piedi la
geotermia in Campania è bellissima, le auguro un pieno successo. Dopo
trent'anni, io ancora non ho capito perchè siamo andati via dai Campi
Flegrei senza fare nulla, ma avendo sperimentato che le risorse erano
enormi. Certo, l'urbanizzazione è progredita, ma con piccoli impianti di
moderna tecnologia oggi quelle risorse sono in massima parte
utilizzabili'. Ci salutammo, io risposi gentilmente ringraziandolo per
l'apprezzamento, ma in realtà già allora sentivo che non si sarebbe
comunque concluso nulla. Lo so che vi sembrerà strano, ma la nuova legge
geotermica del 2010 si deve in gran parte a me, ed a un coacervo di
stranissime circostanze che solo in Italia possono avvenire. La legge
del 2010 è forse la più avanzata, e visionaria, al Mondo. Anticipava di
fatto la tecnologia, incentivando gli 'impianti pilota', ossia impianti
ad impatto ambientale bassissimo, di piccola taglia; il contrario delle
grandi centrali iper-economiche ma poco rispettose dell'ambiente (come
le vecchie centrali di Larderello ed Amiata, ad esempio). Bene, dopo 7
anni, nonostante centinaia di richieste di concessioni accumulate nei
primi due anni, non si è iniziata la costruzione di nessuna centrale.
L'Italia è un Paese strano, dove i grandi gruppi industriali possono
fare ciò che vogliono, mentre qualunque innovazione viene boicottata in
nome di teorie e paure che non hanno generalmente alcuna base
scientifica. L'Italia è il Paese dove tutti parlano di tutto, anche se
sanno poco o nulla; tanto sul web si trova tutto. Ed è prassi usuale che
i posti cruciali siano occupati da incompetenti. Mi scuso per il post
un pò lungo".
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