Il grafico mostra le concentrazioni di piombo degli ultimi 2000 anni. Fonte: Alexander More/AGU/GeoHealth. |
Un
nuovo studio che ha analizzato i dati paleoclimatici tramite il carotaggio dei ghiacciai europei, e i dati storici inerenti alla pandemia della peste nera avvenuta tra il 1349-1353,
dimostra che l'estrazione mineraria e la lavorazione dei metalli in Europa hanno contaminato
l'ambiente per migliaia di anni, sfidando la convinzione ormai diffusa che
l'inquinamento ambientale iniziò con la rivoluzione industriale tra il 1700 e il 1800. Il
nuovo studio, pubblicato su GeoHealth, una rivista
dell'American Geophysical Union, dimostra che il livello naturale del
piombo nell'aria è sostanzialmente uguale a zero, contrariamente alle teorie
comuni. La ricerca mostra che l'inquinamento da piombo derivante
dall'estrazione e dalla fusione dei metalli si verificò ben prima della
Rivoluzione Industriale, e si arrestò solo quando si concluse la pandemia della Peste Nera, riportando la qualità dell'aria ai livelli
naturali. I ricercatori affemano che: "Questi nuovi dati mostrano che l'attività umana ha inquinato l'aria in Europa quasi ininterrottamente nel corso degli ultimi 2000 anni. Solo il crollo demografico e il declino dell'attività economica
- causato dalla malattia pandemica - ridusse l'inquinamento atmosferico". I nuovi risultati potrebbero influenzare gli standard attuali per l'inquinamento da piombo. La politica sanitaria e ambientale attuale ritiene che i valori dell'inquinamento da piombo pre-industriale siano "naturali", e quindi
presumibilmente "sicuri". Tuttavia, secondo gli autori dello studio, sarebbe necessario riesaminare questa 'teoria'. Il piombo è uno degli inquinanti ambientali più pericolosi ed è tossico per il cervello già nei valori minimi. Secondo il Medico specialista Philip Landrigan, che lavora al Medical Center di Mount Sinai a New York,
che non é un autore del nuovo studio, "nessun livello di piombo può essere considerato sicuro nei bambini. Ed é chiaro che il piombo ha effetti durevoli sulla vita dei bambini". Nel
nuovo studio, gli storici dell'Università di Harvard a Cambridge e del
Massachusetts, hanno collaborato con i climatologi dell'Istituto per il Cambiamento Climatico dell'Università del Maine di
Orono. Il gruppo ha scelto di esaminare i dati paleoclimatici delle concentrazioni di piombo nell'aria,
perché è un inquinante pericoloso e serve come proxy per stabilire la 'salute' dell'attività
economica: che incrementa quando le economie crescono e decresce quando c'é una riduzione. Attualmente il piombo é un inquinante presente in concentrazioni elevate soprattutto nelle aree urbane durante l'inverno, o quando le condizioni meteorologiche non consentono il ricircolo dell'aria.
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