Topografia del fondale oceanico della NOAA. |
Noi sappiamo che l'attività
vulcanica provoca l'estensione del fondale marino lungo le dorsali
oceaniche, formando nuove porzioni di crosta e di mantello. La nuova litosfera oceanica si contrae del 3% quando si solidifica. Questa riduzione della massa litosferica può causare terremoti sottomarini. La
meccanica di base relativa ai movimenti delle placche tettoniche risulta attualmente abbastanza ben compresa. Tuttavia, gli scienziati non sono in grado di prevedere ancora con precisione
di quanto si possa contrarre orizzontalmente la litosfera oceanica durante questo processo. Gli scienziati giapponesi Sasajima e Ito, hanno studiato questa contrazione termica esaminando gli effetti dell'energia rilasciata dai terremoti nelle sezioni di
litosfera oceanica (circa 5-15 milioni di anni), negli ultimi 55 anni. Essi hanno anche simulato questa attività utilizzando alcuni modelli matematici. Il
gruppo ha trovato una differenza distinta in due componenti dello
stress rilasciato: una parallela alla dorsale e un'altra perpendicolare
al crinale (cioè nella direzione di estensione del fondale marino). In pratica, la dorsale oceanica é stata sottoposta ad un
rilascio di stress estensivo maggiore di sei volte, mentre il fondale ha
resistito per ben otto volte all'intensità della spinta compressiva. Nella
loro simulazione numerica, i ricercatori hanno scoperto che la litosfera oceanica recente, raramente si contrae nella direzione parallela alla dorsale. Il gruppo ha
concluso che, lo strato del mantello posto sotto la litosfera, conosciuto come astenosfera, quindi a bassa viscosità, é meno resistente perché anche le dorsali
oceaniche sono relativamente deboli, quindi, la nuova litosfera oceanica è in
grado di espandersi più liberamente.
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