Un nuovo studio pubblicato su Nature Chiodini et al., (2017), dimostra che la sismicità di fondo nei Campi Flegrei aumenta in relazione alla deformazione del suolo e alla concentrazione dei gas fumaroloci. L'aumento dell'attività sismica nel tempo è ampiamente correlata ai risultati delle recenti
simulazioni ottenuti eseguendo la modellazione dell'iniezione di fluidi magmatici nel sistema
idrotermale dei Campi Flegrei. Queste
variazioni indicano che esiste un unico processo inerente all'incremento della
pressione della temperatura del sistema idrotermale che controlla i segnali
geofisici e geochimici nella caldera. I risultati dei ricercatori mostrano, quindi, che i dati sul monitoraggio della sismicità di
fondo risultano essere un ottimo parametro per controllare l'attività vulcanica della Caldera. Le
deformazioni della terra, la sismicità e le variazioni geochimiche sono
osservazioni indipendenti, ma mostrano lo stesso schema temporale. Esse indicano quindi un processo unico che controlla la crisi in atto dei CFc. Ogni
osservazione, in particolare il segnale sismico, ha un ottima
correlazione con i risultati (massa dei fluidi iniettati e temperatura)
del modello termofluidodinamico e delle ripetute iniezioni di fluidi
magmatici ad alta temperatura nel sistema idrotermale che alimenta le
fumarole della Solfatara. Queste
correlazioni sono rilevanti e sicure, in quanto i dati sismici, i dati
geodetici e i rapporti tra CO/CO2 non sono stati utilizzati per limitare il
modello numerico.
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