Ricostruzione artistica del Tetrapodophis realizzata da Julius Cstonyi. |
Immagini del fossile prelevata dal National Geographic |
Attualmente i serpenti sono un gruppo estremamente eterogeneo e di successo, ma le loro origini evolutive sono oscure.
La scoperta di serpenti con due arti ha messo in luce il passaggio evolutivo che dalle lucertole ha portato ai serpenti, tuttavia, nessun serpente è stato descritto con quattro arti, e la loro ecologia è poco conosciuta. Su Science, Martill et al. 2015 descrivono un serpente con quattro arti risalente al Cretacico inferiore (Aptiano) i cui resti sono stati rinvenuti nella Crato Formation. Il serpente ha un corpo serpentiforme con un tronco allungato, una coda corta, delle grandi scale ventrali che suggeriscono una locomozione tipica di questi rettili squamati, e conserva ancora quattro piccoli arti prensili. Il cranio e le proporzioni del corpo, così come la riduzione delle spine neurali indicano un adattamento fossoriale, suggerendo che i serpenti si sono evoluti dalla terra anziché da ipotetici antenati marini. Denti uncinati, una colonna vertebrale flessibile in grado di stritolare le prede, e la presenza di vertebrati ritrovata nello stomaco, indica che i serpenti hanno effettuato la transizione della dieta diventando dei carnivori all'inizio della loro evoluzione. La struttura degli arti suggerisce che erano capaci di afferrare la preda per cibarsi e per l'accoppiamento.
Insieme a una variegata fauna di serpenti basali risalenti al Cretaceo, scoperti nel Sud America, nell'Africa e dell'India, è possibile affermare che questi rettili hanno avuto origine nel Gondwana.
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