Secondo un nuovo studio pubblicato su Geophysical Research Letters, Zhang, X., and K. Caldeira (2015), il calore generato dalla combustione di un combustibile fossile, viene superato nel giro di pochi mesi, dal riscaldamento causato dal rilascio in atmosfera della relativa anidride carbonica.
Il rilascio di anidride carbonica nell'atmosfera contribuisce alla cattura del calore immesso nello spazio esterno. Quando si brucia un combustibile fossile, viene rilasciato del calore in atmosfera. Parte di questo calore é utilizzato per il riscaldamento domestico e anche per produrre elettricità, ma alla fine tutta questa energia sfugge nell'ambiente riscaldando il Pianeta. Secondo gli autori dello studio, questo processo di combustione produce anche anidride carbonica, un gas serra che si accumula nell'atmosfera per migliaia di anni, il quale, intrappola il calore che altrimenti sfuggirebbe nello spazio, causando il Surriscaldamento Globale. I modelli utilizzati dai ricercatori, mostrano le conseguenze della combustione del carbone, del petrolio e del gas naturale, e confrontano il riscaldamento causato dalla combustione delle fonti fossili con il riscaldamento causato dall'anidride carbonica rilasciata da un singolo pezzo di carbone, e da una centrale elettrica che brucia continuamente il rispettivo carburante. Essi, hanno scoperto che il riscaldamento causato dal diossido di carbonio, supera la quantità di calore rilasciata da un singolo pezzo di carbone in soli 34 giorni. Lo stesso fenomeno si osserva nell'arco di 45 giorni per la stessa quantità di olio bruciato, e 59 giorni per la medesima quantità di gas naturale combusto.
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