Questa illustrazione di Zongda Zhang mostra l' Archaeornithura meemannae nel suo habitat naturale. |
Un gruppo guidato dai paleontologi Min Wang e Zhonghe Zhou dell'Istituto di Paleontologia dei Vertebrati e Paleoantropologia di Pechino ha scoperto due fossili di uccelli basali, o primitivi, risalenti al Cretaceo (130 ma), Archaeornithura meemannae, che retrodatano di 5 milioni di anni l'origine dei moderni uccelli. Lo studio è stato pubblicato su Nature Communications (Min Wang et al., 2015). L'anatomia dei reperti scoperti suggerisce le cause del successo a lungo termine dei volatili, come la capacità del volo e i rapidi tassi di crescita. Il paleontologo Stephen Brusatte dell'Università di Edimburgo nel Regno Unito afferma che: "Questi fossili che ormai vengono rinvenuti quasi ogni settimana, stanno rivoluzionando la nostra comprensione sull'evoluzione degli uccelli. Ma tra tutti i nuovi esemplari, questo è uno dei più importanti degli ultimi dieci anni". Non solo l'uccello sembra quasi moderno, ma probabilmente quando era a terra, prediligeva le camminate in acqua, dimostrando che gli uccelli primitivi si specializzarono nelle rispettive abitudini molto presto, dice il paleontologo Luis Chiappe del Museo di Storia Naturale della Contea di Los Angeles in California. Gli uccelli sono nati circa 150 milioni di anni fa, quando un gruppo di piccoli dinosauri carnivori distese le loro ali piumate spiccando il volo. Presto si suddivisero in due gruppi distinti: il lignaggio che ha portato gli uccelli moderni, chiamati Ornithuromorpha, e i cosiddetti uccelli opposti, gli Enantiornithes, dove l'articolazione della spalla era collocata in maniera inversa rispetto agli altri. Questi ultimi non erano dei buoni volatori, in genere possedevano denti e artigli nelle ali. Hanno prosperato per milioni di anni, ma scomparvero insieme ai loro parenti dinosauri non aviani alla fine del Cretaceo.
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