Un nuovo studio apparso su Nature, Mizukami et al., (2016), suggerisce che l'estinzione
di massa avvenuta 66 milioni di anni fa tra il Cretaceo/Paleogene che determinò l'estinzione dei dinosauri non aviani e degli organismi marini, nonostante sia stato un evento drammatico per certe specie e generi, è stata importante perché ha portato alla macroevoluzione dei
mammiferi, inclusa la nostra specie.
L'attuale ipotesi,
accettata dalla comunità scientifica, è quella dell'impatto di un asteroide avvenuto nell'odierno Messico che causò degli
aerosol, i quali si condensarono nella stratosfera, la conseguenza fu la cessazione della
fotosintesi e un raffreddamento globale della temperatura. In questo studio,
i ricercatori hanno dimostrato che non tutti gli aerosol stratosferici causarono il raffreddamento della superficie terrestre, in quanto, la diminuzione della temperatura fu più mite di quanto si pensasse. Il gruppo di studio giapponese propone una nuova ipotesi che attribuisce la causa specificatamente alla fuliggine che si sollevò nella stratosfera, la quale, indusse dei cambiamenti
climatici che ridussero drasticamente il numero di organismi terrestri e marini al confine tra il Cretaceo e il Terziario. La
fuliggine stratosferica venne espulsa dal punto di impatto, in quanto ricco di petrolio. Gli
aerosol di fuliggine non permisero alla radiazione solare di scaldare il pianeta, quindi, raffreddarono il clima alle medie e alle alte
latitudini determinando siccità, mentre la riduzione della temperatura alla latitudini inferiori fu lieve. Inoltre, a livello mondiale, si verificò nel giro di pochi mesi, a due anni dopo l'impatto, una riduzione dei processi di fotosintesi negli
oceani, seguita da un raffreddamento globale della superficie dell'acqua degli oceani nel giro di pochi anni.
Nessun commento:
Posta un commento