Uno studio realizzato da un gruppo di scienziati della British Geological Survey pubblicato su Science, Waters et al., (2016), ha dimostrato che gli esseri umani stanno alterando l'equilibrio climatico e ambientale del Pianeta ad un tasso crescente, inclusi i processi geologici globali a lungo termine.
Il riconoscimento formale dell'epoca in cui viviamo nella scala dei tempi geologici, dipende dalle modifiche apportate dall'uomo al Sistema Terra, questo é stato sufficiente a lasciare tracce nei sedimenti e nel ghiaccio tali da distinguerlo dall'epoca dell'Olocene. I recenti depositi antropici contengono dei nuovi minerali e tipi di roccia, che riflettono la rapida diffusione globale di nuovi materiali elementari tra cui l'alluminio, il cemento e la plastica. La combustione dei combustibili fossili ha disseminato su tutta la superficie terrestre il nero di carbonio, ceneri di carbone, e particolato carbonioso, con un aumento sincrono globale avvenuto intorno al 1950. Le influenze antropiche rilevate nei sedimenti si sono intensificate, compresa una maggiore erosione provocata dalla deforestazione e dalla costruzione delle strade. Una diffusa ritenzione dei sedimenti verificatasi dietro le dighe ha amplificato la subsidenza dei delta. Le tracce di sostanze chimiche rilasciate nei sedimenti includono un aumento nel tempo degli idrocarburi policiclici aromatici, dei policlorobifenili, e dei residui di pesticidi, così come un aumento di residui di benzina al piombo, 207/206Pb, a partire dal 1945 fino al 1950. Nel secolo scorso sono raddoppiati nel suolo l'azoto e il fosforo a causa di un maggiore utilizzo dei fertilizzanti, lasciando diffuse ed evidenti tracce negli strati dei laghi e tracce di nitrati nel ghiaccio della Groenlandia, raggiungendo i valori più elevati degli ultimi 100.000 anni.
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