martedì 30 aprile 2013

La formazione del buco nero di massa stellare Cygnus X-1

Fonte: Optical: DSS; Illustration: NASA/CXC/M.Weiss. Cygnus X-1: NASA's Chandra Adds to Black Hole Birth Announcement.
A sinistra, e visibile un'immagine ottica realizzata dalla Digitized Sky Survey, delineata dal riquadro rosso, che mostra una sorgente cosmica di raggi X tra le più studiate, denominata, Cygnus X-1. Cygnus X-1 si trova vicino alle grandi regioni attive di formazioni stellari della Via Lattea, come si vede in questa immagine che si estende su circa 700 anni luce.

lunedì 29 aprile 2013

L'eruzione del vulcano Tolbachik nella Penisola di Kamchatka in Russia















L'inferno è proprio sotto i loro piedi e lo scenario è davvero incredibile. Colori, caldo asfissiante, ma non retrocedono di un passo a volte superando la linea della sicurezza e del buon senso. Liudmila e Andrew: sono questi i nomi dei due blogger con la passione per la fotografia e i viaggi. Ed proprio grazie a queste due amori che sono riusciti a riprendere le spettacolari immagini dell'eruzione del vulcano Tolbachik  che si è risvegliato dopo oltre 30 anni in Kamchatka, la penisola nell'estremo Est russo. FOTO ©THE SIBERIAN TIMES/IBERPRESS. Foto e testo di: la Repubblica.it 

L'Islanda

Carta del sistema vulcanico dell'Islanda ottenuta dai dati dell' U.S. Geological Survey
Dorsale Medio-Atlantica nel sud dell'Islanda, presso il Parco Nazionale di Þingvellir
Il Vatnajökull, il quarto ghiacciaio più grande al mondo. foto di Roger McLassus
L'Islanda fotografata nel settembre del 2002 dallo strumento MODIS ubicato a bordo del satellite Aqua della NASA. Riferimento: NASA Visible Earth, autore: Jacques Descloitres, MODIS Rapid Response Team, NASA/GSFC. 

Le cascate del Skógafoss

Geologicamente, l'Islanda è un'isola giovanissima. Infatti risulta una delle terre di più recente formazione di tutto il pianeta, con appena circa 20 milioni di anni contro i circa 4 miliardi della crosta terrestre. Essa è nata dal magma fuoriuscito dalla frattura tra le placche tettoniche.

Le rocce più antiche della Terra

Un affioramento di rocce vulcaniche sedimentarie metamorfosate della cintura denominata, "greenstone belt" di Nuvvuagittuq, situata in Canada. Queste rocce che si depositarono sul basamento dell'attuale crosta terrestre, hanno un età superiore ai 4.0 Ga e potrebbero essere le più antiche della Terra.
Immagine dell' AAAS/Science tratta da LiveScience - It's Old
 La cintura di roccia di Nuvvuagittuq conosciuta in inglese come Nuvvuagittuq Greenstone Belt, è una struttura di pietra verde ubicata sulla sponda orientale della baia di Hudson nel nord del Quebec, in Canada.

Frana nei pressi di Taipei

Una veduta aerea di una frana avvenuta nei pressi di Taipei a Taiwan su un tratto dell'autostrada 'National Expressway No. 2'. Verificatasi a causa delle intense precipitazioni, prima di un evento sismico, sepellì delle auto che attraversavano il tratto autostradale. La foto é stata pubblicata il 26/04/2010 su NBC News.com tramite la segnalazione della Taiwan National freeway Bureau via U.S. Environmental Protection Agency. Questo é il video. Riferimento: ScienceDirect - Probabilistic back analysis of slope failure – A case study in Taiwan

sabato 27 aprile 2013

Monitoraggio climatico dell'Isola di Sauders e del Fiordo di Wolstenholme

Immagine della NASA/Michael Studinger. Alta Risoluzione
Questa immagine del giorno della NASA che mostra l'isola di Saunders e il Fiordo di Wolstenholme con Kap Atholl nello sfondo, è stata catturata nel corso della missione IceBridge durante un volo di monitoraggio effettuato nell'aprile del 2013. La copertura di ghiaccio del mare varia da uno strato più spesso, rappresentato dal ghiaccio bianco visto in sottofondo, fino a quello più sottile che si estende verso il mare aperto visibile in primo piano.

Nel marzo del 2013, gli scienziati della missione IceBridge della NASA, hanno dato il via a un'altra stagione di ricerca per controllare lo spessore delle lastre di ghiaccio dell'Artico e dei ghiacci marini. IceBridge, è la più grande ossevazione aerea del ghiaccio polare che durerà sei anni. Tramite i dati acquisiti, verrano elaborati dei modelli rappresentati da una inedita visione tridimensionale dell'Artico e dell'Antartico e dalle piattaforme di ghiaccio terrestri e marine. Questi voli forniranno un rilevazione annuale dei rapidi mutamenti dei giacciai della Groenlandia e della Calotta Glaciale Antartica.

venerdì 26 aprile 2013

Un nuovo studio modifica le attuali conoscenze sulla temperatura del nucleo terrestre

L'immagine di questo artista, prelevata da Phys.org "The Earth's center is 1,000 degrees hotter than previously thought", raffigura i diversi strati della Terra e le loro relative temperature: 1) crosta, 2) mantello superiore e inferiore (dal marrone al rosso), nucleo esterno liquido (arancione, 3000-3800 °C) e nucleo interno solido (giallo 6000 °C). La pressione al confine tra il liquido e il nucleo solido (evidenziato) è di 3,3 milioni di atmosfere, con una temperatura, confermata dall'ultimo studio, di 6000 gradi Celsius
La struttura interna della Terra realizzata da un artista
Gli scienziati, misurando la temperatura del nucleo solido della Terra, hanno rilevato un valore che corrisponde a 6000 gradi centigradi, una temperatura 1000 gradi più elevata rispetto alla precedente rilevazione effettuata 20 anni fa.

giovedì 25 aprile 2013

La lava dei vulcani oceanici contiene campioni di roccia risalenti all'Archeano

Immagine realizzata da KristijanZontar/Fotolia
Gli scienziati hanno sempre ipotizzato che la lava eruttata dai vulcani oceanici, che costituisce parte della crosta terrestre, contenesse dei materiali abbastanza recenti, tuttavia, questo non é stato mai dimostrato.

mercoledì 24 aprile 2013

Mappa interattiva del Sole realizzata dal Jet Propulsion Laboratory

Una nuova Mappa Interattiva del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA realizzata a scopo didattico, che illustra le caratteristiche generali della Stella che ci fornisce quotidianamente l'energia indispensabile per la vita sulla Terra.

martedì 23 aprile 2013

Grafico illustrativo del terremoto di M.8.6 avvenuto nell'Oceano Indiano il 11/04/2012

 Impostazione tettonica del terremoto dell'11 aprile 2012. Informazioni sulla faglia del fondo marino: Dyment et al. (2007), Jacob et al. (2009), Satish et al. (2011), Deplus et al. (1998). Riferimento: Earth Observatory of Singapore  "Extraordinary earthquakes in the Indian Ocean offshore of Aceh, 11-April-2012"
Immagine ad Alta Risoluzione. Earthquake/The Lie of the land time life books, restless Earth, National Geographic Society Books
Alle 14:38 ora locale, 10:38 in Italia, nella provincia occidentale indonesiana di Aceh a Sumatra venne registrata una potente scossa di terremoto di M. 8,6. In seguito furono rilevate diverse scosse di assestamento di notevole intensità, da 8,2 a 8,6 gradi, che costrinsero le autorità di Giacarta ad annunciare più volte l’allarme tsunami. Secondo uno studio pubblicato su Nature dal titolo "The 11 April 2012 east Indian Ocean earthquake triggered large aftershocks worldwide", i terremoti potenti, innescano tremori di intensità ridotta, a livello globale, durante il passaggio delle onde sismiche che persistono per diverse ore e giorni, tuttavia, in questo caso non vennero identificate scosse di M 5.5, con l'unica eccezione di una con M 6.9. Il terremoto che colpì la zona est dell'Oceano indiano nel 2012, fu il più grande evento mai registrato causato dallo scorrimento orizzontale di una faglia inversa.

lunedì 22 aprile 2013

Un gruppo di 78 ricercatori appartenenti a 60 differenti istituti scientifici riconferma il grafico dell'Hockey Stick

Fig 1. L'immagine mostra le 7 macro-regioni analizzate su scala continentale utilizzate dallo studio PAGES 2K Network. I grafici a torta rappresentano la frazione delle tipologie dei dati proxy utilizzati per ogni ricostruzione regionale.
• L'Artico, Europa, Antartide e tutte le ricostruzioni di temperatura coprono circa 2.000 anni;
• L'Asia, Sud America e le ricostruzioni dell'Australasia coprono gli ultimi 1.000-1.200 anni;
• La regione del Nord America include le ricostruzioni decennali delle temperature ricavate dagli anelli degli alberi sulla base di 800 anni, e l'altra (verde) rappresenta una ricostruzione ricavata dall'analisi dei pollini sulla base di 1.640 anni con risoluzione di 30 anni
Fig 2. a) Il grafico mostra le ricostruzioni delle medie di temperatura registrate nell'arco di 30 anni nell'Emisfero Nord, rispetto al periodo di riferimento 1961-1990. b) media delle temperature registrate nell'arco di 30 anni standardizzate alla media delle sette regioni su scala continentale. I simboli blu sono le medie ponderate riferite alla zona, e le barre mostrano le percentili non ponderate 25 ° e 75 °, che servono per illustrare la variabilità tra le regioni; le scatole nere aperte sono mediane non ponderate. La linea rossa è la media della temperatura annua globale registrata nell'arco di 30 anni rilevata dal HadCRUT4 rispetto alle serie temporali 1961-1990, che sono riportate in scala in base ai valori standardizzati nel periodo strumentale.
La 2k network ha pubblicato un documento importante su Nature Geoscience dal titolo "Continental-scale temperature variability during the past two millennia", in cui hanno contribuito, come co-autori, 78 ricercatori appartenenti a 60 istituzioni scientifiche, indipendenti, riconosciute a livello mondiale.

Campo Imperatore

Fotografo: Danilo Pivato; Danilo's Web site, autore Jim Foster. Riferimento: EPOD/NASA - Campo Imperatore
La foto mostra una grandiosa  veduta di Campo Imperatore, un prato alpino situato nelle Montagne Apenniniche del centro Italia. Scolpito dai ghiacciai e riempito dalla deposizione dei sedimenti, è conosciuto come il "Piccolo Tibet" italiano, la cui altitudine varia da circa 1.500-1.900 m. Campo Imperatore è il fulcro del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Al centro in basso, le luminose macchie allungate che vedete distese sull'altopiano, sono dei detriti di grana grossa depositati dallo svuotamento dei torrenti di montagna. La foto é stata scattata dalla cima del Gran Sasso (9.554 metri o 2.912 m), il 22 settembre del 2012.

domenica 21 aprile 2013

La missione IceBridge prosegue nel monitoraggio dei ghiacciai artici

Image Credit: NASA/Michael Studinger
La missione NASA IceBridge ha concluso la quarta settimana della sua campagna Artica con un volo sopra il suggestivo paesaggio della penisola della Groenlandia orientale di Geikie, e un sondaggio della calotta di ghiaccio canadese, prima di fare due giorni di riposo durante il fine settimana. A breve, la missione tornerà a Thule per concludere la serie dei voli Artici programmati per il 2013.

Il velivolo P-3B é decollato la mattina del 12 aprile 2013 per dirigersi a ovest attraverso lo Stretto di Davis verso l'isola di Baffin in Canada. Quest isola, la più grande del Canada, è sede di una formazione di ghiaccio conosciuta come la calotta di ghiaccio Penny. La missione è stata una replica degli studi effettuati dall'alto eseguiti dal gruppo ATM che ha volato nel 1995, 2000 e 2005. Gli studi precedenti hanno mostrato nella zona una riduzione della calotta di ghiaccio e il diradamento dei ghiacciai, la missione del 12 aprile ha acquisito i dati per monitorare la riduzione dell'estensione della calotta di ghiaccio Penny in questi ultimi anni.

La barriera geologica del Waterpocket Fold

Capitol Reef National Park, Cassidy Arch
Una veduta della Upper Cathedral Valley, all'interno del parco.
Il Waterpocket Fold è una barriera geologica (monoclinale) lunga un centinaio di miglia e che dà il nome all'intero parco che la racchiude nella sua interezza includendone anche le diramazioni laterali, con le spettacolari e colorate pareti rocciose, i monoliti isolati e i canyons convergenti verso i bacini collettori. Come per gli altri parchi dello Utah, non mancano numerosi archi naturali.
Waterpocket Fold si è formato in seguito al progressivo depositarsi di vari strati di rocce sedimentarie. Questi strati sono composti da detriti accumulatisi nel corso di centinaia di milioni di anni in ambienti ogni volta differenti: marini, lacustri desertici.
Successivamente, con il verificarsi di importanti movimenti orogenetici, gli strati, originariamente orizzontali, sono stati gradualmente incurvati fino a dar luogo a vaste pieghe e fratture.
Più di recente, gli strati sono stati poi sottoposti ad intensa azione erosiva e buona parte di essi si sono sgretolati lasciando così oggi intravvedere tutta la sequenza dei corpi sedimentari che danno vita alle striature che caratterizzano questi territori. Riferimenti: Parchi Nazionale dello Utah - Parco Nazionale di Capitol Reef.

L'uragano Irene può avere innescato alcune scosse di assestamento in Virginia

Immagine fornita dal satellite GOES-13  prelevata dal sito del NOAA Environmental Visualization Lab
Gli scienziati, nella riunione annuale della Seismological Society of America a Salt Lake City nello Utah, hanno riferito che, l'uragano Irene potrebbe aver innescato alcune scosse di assestamento cinque giorni dopo il terremoto di magnitudo 5.8 verificatosi in Virginia, l'articolo dal titolo "Hurricane may have triggered earthquake aftershocks" é stato pubblicato su Nature.

venerdì 19 aprile 2013

Argentavis magnificens, il rapace delle Ande con un apertura alare di sette metri

Circa 6 milioni di anni fa, dove oggi c'é l'Argentina, tra la Cordigliera delle Ande e la pampa volava un enorme uccello. Per capirne meglio le caratteristiche morfologiche, immaginatelo con il corpo di un condor che pesa quanto una persona, ed un'apertura alare quasi come quella di un piccolo aereo. Immaginate inoltre, questo uccello con un cranio lungo 55 cm e il becco grande come quello di una aquila gigante capace di inghiottire un coniglio intero. Questo animale era l'Argentavis magnificens, il teratorn gigante. Oltre al fascino generale che attribuiamo a tutti i grandi carnivori, ormai estinti, i paleontologi hanno descritto nel 2007 (Chatterjee et al) i fossili di questo uccello ponendosi una serie di domande: Come riuscì a volare? Volava come un'oca o come i suoi parenti, i condor? I ricercatori, utilizzando determinati modelli di software, hanno descritto questi dettagli sui Proceedings of National Academy of Sciences in un articolo dal titolo "Ancient Argentavis soars again". Grazie a questo lavoro, ora abbiamo un quadro più chiaro delle capacità di volo di questa creatura estinta.

giovedì 18 aprile 2013

La spiaggia di Peroulades a Corfù in Grecia

Corfù e Leucade, possiedono delle strutture geologiche costituite prevalentemente da calcari cretacei, modellati spesso e in modo intenso dal carsismo, con formazioni di chine scivolose e fertili zone sia collinose che pianeggianti coperte da sedimenti del Neogenico.

Mappa - Google Maps

Distribuzione dei detriti spaziali

Immagine realizzata in base ai dati acquisiti dall'ESA
Secondo i dati pubblicati sul sito dell'ESA"Distribution of debris", gli oggetti che orbitano nello spazio dall'avvento dell'era spaziale risultano quasi 5000.

mercoledì 17 aprile 2013

Il Monte Hood insieme a una Nube Lenticolare

Immagine & Copyright di Ben Canales, pubblicata su APOD/NASA
Che tipo di nuvola si vede a fianco della montagna? Una nube lenticolare. Questo tipo di nuvola assume una particolare forma in seguito allo spostamento dell'aria o del vento quando si infrange su un rilievo, dopodiché, l'aria risalendo verso l'alto si raffredda oltre il punto di rugiada e le molecole dell'acqua trasportate dal vento si condensano in goccioline. La natura stratificata di alcune nubi lenticolari può farle apparire, ad alcuni, come delle grandi astronavi aliene. In questo caso, la montagna nella foto è il Monte Hood che si trova nell'Oregon, Stati Uniti d'America. Le nubi lenticolari si possono formare solo in determinate condizioni, come questa ad esempio, infatti, dice Ben Canales, "é la prima volta che viene osservata una nuvola lenticolare nei pressi del Monte Hood". La foto qui sopra è stata scattata a metà marzo due ore prima dell'alba.

martedì 16 aprile 2013

Secondo l'INGV l’attività umana può indurre terremoti di modesta entità

L'uomo é capace di innescare terremoti in una varietà di modi: aumentando lo stress nel sottosuolo tramite il peso dell'acqua contenuta all'interno di una diga o pompando liquidi sottoterra a una determinata pressione. La maggior parte dei terremoti indotti tuttavia, di solito hanno una magnitudo bassa. Foto: AGU / USGS
Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dell’Università dell’Ontario e l’Istituto di Geoscienze di Madrid ha pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale “Nature Geoscience”, uno studio dal titolo: "Gli effetti dello sfruttamento a lungo termine delle falde acquifere sul Terremoto di Lorca (Spagna meridionale) del Maggio 2011."